COMO, ITALY - NOVEMBER 10: FC Internazionale Milano new coach Stefano Pioli speaks to the media during a press conference at the club's training ground "La Pinetina" on November 10, 2016 in Como, Italy. (Photo by Marco Luzzani - Inter/Inter via Getty Images)

Può un allenatore essere un fattore davvero determinante per svoltare radicalmente la stagione di una squadra?
A vedere quello che è successo all’Inter, la risposta alla domanda è , pare proprio di si.
Prima che arrivasse Pioli la squadra nerazzurra era a metà classifica, la zona Champions sembrava utopia e le certezze di una squadra erano sgretolate da continue sconfitte e figuracce.
Poi è stato scelto un traghettatore, questa l’idea iniziale, uno comodo da mandare via per arrivare al grande sogno di una notte di mezza estate Simeone, il grande desiderio dei cinesi interisti, uno che “normalizzasse” le cose.
Chi può dire però cos’è normale? Per Pioli normale è che l’Inter dovesse presidiare zone alte di classifica lottare al vertice per la zona della coppa nobile, e così ha fatto. Ha preso una squadra in punta di piedi, senza voler subito imporre il suo credo. Ha risolto i tumultuosi rapporti con Candreva, dopo le scorie che erano rimaste tra i due nella precedente avventura alla Lazio.
Ha puntellato la difesa, ridato fiducia a giocatori come Brozovic, Kondogbià, inserito alla grandissima i nuovi Joao Mario e Gagliardini e spostato più avanti Perisic e Candreva. Risultato? Icardi segna meno e l’Inter vince di più, gioca meglio e subisce meno reti e dopo sei vittorie di fila non ha più intenzione di smettere.
Prendendo spunto dal grande Vasco Rossi, che ha scritto una canzone intitolata proprio cambiamenti, si potrebbe dire che cambiare una squadra è quasi impossibile. Quasi appunto, perchè l’impossibile, come direbbe Barry Allen, non esiste se si hanno i mezzi e le competenze per raggiungere gli obbiettivi.
La cena offerta alla squadra ieri sera da Pioli è simbolo di un gruppo finalmente cementato, finalmente sereno, di nuovo ambizioso come non si vedeva da tempo in zona Pinetina.
Milano dunque sembra, dopo anni abbastanza complicati, essere di nuovo tornata ai vertici del calcio come da tradizione.
Adesso però bisogna continuare e andare avanti e Pioli intende mettere in difficoltà la società, perchè se dovesse continuare così, esonerarlo per prendere Simeone sarebbe folle.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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