Questa volta vorrei fare una domanda, rivolta in special modo ai detrattori del Patron granata, compresi i TAURINORUM, prendendo come base la cessione della Roma, “finalmente” conclusa e con il passaggio della Società capitolina da un americano …. ad un altro.

Che l’era Pallotta fosse finita lo si era capito da tempo, e magari lo stesso si può dire di quella granata di Cairo, ma se la “derelitta” Roma, gravata da un pacco debitorio di 170 milioni di euro, vale la bella difra di 591 milioni (debiti compresi), davvero il Torino si deve acquistare per 100 milioni?

Il Toro, piaccia o meno la cosa, debiti non ne ha, e quindi guardiamo solo il risultato dell’ultima stagione o facciamo riferimento alla storia delle sue Società? Perchè se qualcuno parla in maniera dispregiatoria di cosa sia oggi la storia granata, sarebbe anche giusto rifarsi a quella romanista che, fino a quando la politica non se ne è occupata, era la …. Rometta, scudettata grazie al Duce e poi grazie ad Andreotti, ma spesso ondeggiante tra A e B, o mi sbaglio?

Certo anche la storia del Toro andrebbe un tantino rivista e rivisitata, perchè tutta sta prosopopea da dove nasce, dai sette scudetti, da qualche piazzamento in stagioni in cui il calcio era più sport e meno business di quel che è oggi e da cos’altro? da noni posti (negli anni sessanta/settanta) quando si giocava a sedici squadre e la prima delle retrocesse era a due punti dai granata?

Il Toro è spesso stato formazione brava in Tornei brevi come l’antica formula della Coppa Italia, quando ce la si giocava a quattro, ma quante volte contro le retrocesse, se andava bene, arrivavano tre pareggi casalinghi ed altrettante sconfitte in trasferta? La storia del Toro, ogni tanto bisognerebbe andarsela a rileggere, non solo “pretendere” che la imparino gli altri ….

Comunque, tornando alla cessione romanista, mi pare che in rapporto all’offerta per il Toro ci sia un’enorme sproporzione, oltre già che ci siamo, a molte cose che non tornano, tra le “promesse” virtuale della cordata che ancora deve materializzarsi.
Quali? Presto detto, iniziando dalla Cittadella di Piazza d’Armi, un Parco dove i Taurinorum vorrebbero costruire uno Stadio, almeno nelle promesse, che potrebbero scontrarsi con il piano regolatore della città e con un altro Stadio, l’Olimpico Grande Torino a cinquanta metri ….
davvero possono esistere due Stadi uno accanto all’altro in una zona dove non ci sono parcheggi e nessuna possibilità di costruirne, se non scavare sotto Piazza d’Armi e sotto il nuovo Stadio?

Forse che prima di promettere bisognerebbe studiare la situazione? Va bene che la scappatoia c’è sempre, tirando in ballo quei “gobbi” del Comune che non danno le autorizzazioni …. cosa già successa per il Fila; quel Fila che dovrebbe diventare un Museo, ma allora di cosa ne è oggi, cosa ne facciamo?

Tralascio il resto, iniziando dal nominare il Torino Calcio …. che non esiste più da tre lustri, ma vuoi che ci sia chi non lo sa? E combinazione chi non lo sa convoca una bella Conferenza Stampa dove non si risponde a mezza domanda, che sia mezza? Ca..voli …. che gente granatissima ….
Va beh, ho torto probabilmente, ma almeno a Roma c’è da costruire uno Stadio e si sa che il business immobiliare tira come …. u pilu …., ma a Torino? Cimminelli e la cordata persasi per strada per cosa arrivò? Magari per ricostruire il Fila, da stadio vero come quello su cui erano passate le ruspe?

Mentre aspetto la risposta saluto, con un’ultima domanda …. se Cairo non è tifoso del Toro, lo sono Pallotta e Friedkin della Roma, o Suning dell’Inter ed Elliott del Milan? E se il Toro serve solo al Patron granata per farsi pubblicità, cosa servono altre Società ai loro “tifosissimi” padroni?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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