JAMES CLEVERLY SEGRETARIO DI STATO PER GLI AFFARI ESTERI REGNO UNITO

Come un fulmine a ciel sereno si arresta a maggio l’economia nel Regno Unito. Il Pil ha subito una contrazione dello 0,1% su base mensile dopo una crescita dello 0,2% ad aprile e rispetto alle previsioni del mercato di un calo maggiore dello 0,3%, con l’incoronazione del re che ha portato a un ulteriore giorno festivo l’8 maggio. Su base annua il Pil è sceso dello 0,4% a maggio dal +0,5% di aprile e rispetto alle attese di una flessione dello 0,7%.

La produzione è stata la più colpita, con un calo dello 0,6%, dovuto principalmente a un crollo del 2% nella fornitura di elettricità, gas, vapore e aria condizionata, mentre la fornitura di acqua e fognature è scesa dell’1,7% e la produzione manifatturiera dello 0,2%. Inoltre, le costruzioni sono scese dello 0,2% e i servizi sono rimasti fermi (contro lo 0,3%), in quanto un aumento dell’1,1% nelle attività sanitarie e di assistenza sociale è stato compensato da un calo dello 0,5% nel commercio all’ingrosso e al dettaglio e nella riparazione di autoveicoli e motocicli.

La produzione nei servizi rivolti ai consumatori è diminuita dello 0,2%, soprattutto a causa delle attività di ristorazione. Considerando i tre mesi fino a maggio, l’economia britannica non ha registrato alcuna crescita. Si stima che il Pil sia ora dello 0,2% al di sopra dei livelli pre-coronavirus.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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