Il referendum sulla Brexit in Gran Bretagna, la riunione della Fed e della banca centrale del Giappone si avvicinano e infine il prezzo del petrolio con il Wti (il riferimento per il mercato americano) sceso nuovamente sotto i 50 dollari, sono gli ingredienti ansiogeni dei mercati finanziari di tutto il mondo che hanno determinato il calo delle Borse ad ogni latitudine, dall’ Asia, dove i mercati hanno segnato il maggior calo dal 19 maggio, a Wall Street, e in Europa.

In una sola giornata, le Piazze del Vecchio continente hanno bruciato circa 174 miliardi di euro, a tanto ammonta la capitalizzazione persa dall’indice Stoxx Europe 600, sceso del 2,34 per cento. In attesa dei prossimi appuntamenti – compresa anche la riunione della banca centrale del Giappone – gli investitori ‘fuggono’ dagli asset più a rischio e si rifugiano in quelli sicuri. Non a caso, oggi il tasso del bund tedesco ha toccato un ulteriore minimo storico, allo 0,009%.

Se in Europa la giornata è andata male (Madrid -2,6%, Francoforte -2,3%, Parigi -2% e Londra -1,7%), in Italia peggio ancora. Nelle giornate di fibrillazione, Piazza Affari sconta anche il peso del debito e delle difficoltà che sta attraversando il sistema bancario. Al termine di una seduta con sospensioni a raffica, Milano ha chiuso in perdita del 3,6% a 17.12

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui