Il testo sulle “Disposizioni anticipate di trattamento”, ovvero il Biotestamento, è infine giunto alla Camera: è composto da cinque articoli e regolamenta le decisioni in merito a come concludere la propria vita.

Alcuni dei punti più salienti riguardano l’aspetto “burocratico” della legge: ad esempio, per depositare le proprie disposizioni sul fine-vita ci si dovrà rivolgere a un notaio o pubblico ufficiale, tuttavia sarà possibile farlo anche davanti a un medico del Servizio sanitario nazionale.

Tali volontà possono comunque essere sempre revocate ed ognuno potrà disporre il rifiuto dei trattamenti sanitari, incluse la nutrizione e l’idratazione artificiali.

Era dal 2013 che si parlava dell’argomento, dopo i vari casi che avevano scosso l’opinione pubblica, in ultima battuta il caso di Dj Fabo, andato in Svizzera per poter praticare il suicidio assistito dopo che un grave incidente lo aveva reso cieco e tetraplegico.

Diverse le proposte di legge che erano state depositate in Parlamento. Tra le altre, una petizione popolare che era arrivata il 13 settembre 2013.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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