Io e Giampiero Ceccarelli ieri pomeriggio ci siamo posti interrogativi che hanno scosso l’anima di entrambe. Ci siamo tuffati ad occhi chiusi nel passato con il profumo della Fiorita che arrivava alle narici.

Ci siamo detti che sarebbero infiniti gli aneddoti da raccontare ai giovani a quelli della nostra età in 80 anni di storia bianconera, partita dalla BARLEDA che poi ha sconfinato fino a MAGDEBURGO.

Sono stati gli anni più belli, sinceri, emozionanti del vero Cesena, quello plasmato da gente del posto sia sotto l’aspetto umano che sportivo.

Quel periodo così esilarante non potrà essere clonato, quello che ci appare oggi e’ un Cesena diverso sotto tanti punti di vista, in primis è commercializzato, sballottato.

Conforta il fatto che attualmente ha più potere il pubblico sul fascino del cavalluccio, mentre chi lo governa è solo di passaggio, gente che non può governare per oltre 20 anni. Gli americani non sanno chi siamo, quali sono i nostri punti di riferimento, quale è la nostra ANIMA BIANCONERA, la nostra identità, l’hanno solo vista in Tv, forse, ma non l’hanno mai vissuta, toccata o studiata.

Essere il presidente negli anni del clima più bollente, significa essere un uomo di CESENA in doppio petto asseriamo io e Giampiero. Lui vorrebbe che tornassi ai tempi di Aletti e Igor e per come è terminato quel biennio con Bisoli lo rifarei, di nuovo, ma gli ho spiegato che anche se mi piace il nome AMA… non discendo da quella famiglia, ma scenderei in campo se tornasse Marino Vernocchi che doveva prendere il comando, magari in compagnia del figlio del conte Rognoni e di qualche altro buon imprenditore, sano e lodevole come Guido Bronchi e alcuni amici fidati di Faenza ricchissimi di cui occorre tenere il riserbo assoluto. TANTO NERIO È SORDO!

Con PIER mi sono lasciato andare anche troppo. Era più logico parlare di MEUCCI, RADICE, MARCHIORO, BAGNOLI, VICINI, BERSELLINI e di lui il CAPITANO SU TUTTI CON LE SUE 520 e oltre partite con la maglia del Cesena!

Chissà quando gli americani se ne andranno… cosa accadrà? Tutto passa via velocemente e si trasforma, a volte dove l’origine si è formato nel suo habitat.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Zangheri

 

 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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