Succedono cose strane nel mondo del calcio, spesso distanti dal modo di ragionare della massa, e chi di questo mondo fa parte deve ormai essere aperto a scelte che definire “estreme” non è poi così campato in aria.

Cosa dire infatti della scelta di Massimo Ficcadenti, ex allenatore del Cesena, di prendere armi e bagagli per iniziare una nuova vita in Giappone, una volta capito che per lui il calcio italiano poteva essere un capitolo chiuso? Non so se Ficcadenti abbia sentito Alberto Zaccheroni, il capostipite della strada giapponese, che dopo l’esperienza sulla panca della Juventus aveva deciso di accettare l’inconsueta scelta di allenare la Nazionale del Sol Levante, ma la sua è comunque stata una scelta inconsueta, anche se visti i risultati, appagante e duratura, cosa non successagli nel nostro paese.

Nato a Fermo il 6 novembre 1967, Ficcadenti è stato da calciatore un centrocampista di copertura ed ha vestito, tra il 1985 ed il 2001 le maglie di Sambenedettese, Messina, Verona, Torino e Ravenna, con una trentina di presenze in Serie A e più di trecento in cadetteria; quelli scaligeri sono stati certamente i suoi anni migliori, ma personalmente lo ricordo, con piacere, a Torino, dove in tre stagioni era la prima alternativa a centrocampo e le sue presenze non sono state mai banali, classica mezz’ala di copertura, capace però di destreggiarsi in ogni posizione ed anche di inserirsi con buon tempismo e profitto in avanti.

Terminata la carriera da calciatore, Ficcadenti ha iniziato quella di allenatore, che lo ha portato a viaggiare molto più di quando si destreggiava in mezzo al campo; le sue non sono sempre state fortunate, anche perchè spesso gli è capitato di allenare squadre dove la Società aveva grossi problemi di solidità economica, oppure di trovare presidenti alla Cellino, capace di esonerarti e richiamarti in men che non si dica.

Nell’estate del 2010 è il Cesena di Igor Campedelli, neopromosso in Serie A, ad affidargli la propria panchina; la rosa bianconera è di tutto rispetto e, tra gli altri, ne fa parte Yuto Nagatomo, primo giapponese a vestire la maglia del Cesena.

Dopo tre giornate il Cavalluccio è in testa alla classifica alla pari dell’Inter, ma l’illusione dura poco ed una serie di risultati negativi portano il Cesena al penultimo posto (dicembre); a gennaio arriva qualche rinforzo (tra cui spicca Rosina, proveniente dallo Zenit San Pietroburgo) e pur con qualche scivolone di troppo, alla penultima giornata arriva la salvezza ed il quindicesimo posto finale.

In quel momento le strade di Ficcadenti e del Cesena si separano, con il mister che accetta le offerte del Cagliari, mentre sulla panca cesenate si siede il “professor” Giampaolo, uno dei peggiori mister della storia bianconera, ma questa è un’altra storia, tremenda perchè certificata dai fatti, non certo perchè lo dico io!

Ficcadenti, come detto, approda a Cagliari per un biennio dove va e viene a seconda degli umori di Massimo Cellino, umori spesso slegati dai risultati e che l’imprenditore sardo non ha mai cambiato nel corso degli anni, ovunque sia stato e certificati anche oggi dai quattro cambi sulla panchina del Brescia, in poco più di metà stagione.
Chiusa l’esperienza sarda, per Ficcadenti si apre il mondo del calcio giapponese, un mondo agli antipodi rispetto al nostro, non solo geograficamente, e dove la mentalità non è quella esclusiva della vittoria al di sopra di tutto.

la prima formazione allenata da Ficcadenti è l’FC Tokyo, che lascia dopo due stagioni per accasarsi al Sagan Tosu, sulla cui panchina resta per tre stagioni, venendo esonerato nell’ultima a sei giornate dalla fine del campionato, mentre nel settembre scorso firma un contratto biennale con il Nagoya Grampus.

Una scelta di vita dunque quella di Massimo Ficcadenti, fatta per la curiosità verso un paese già apprezzato come persona, e dove indubbiamente il calcio è totalmente diverso dal nostro per mentalità e peso nella vita di tutti e di tutti i giorni.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Valerio Casadei

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui