E’ allarme in Siria, ad Aleppo, dove più di due milioni di persone rischiano di finire sotto un assedio totale. L’avvertimento arriva direttamente dalle Nazioni Unite che chiedono l’accesso immediato alla seconda città del Paese, bombardata in maniera pesantissima.

I combattimenti, di una violenza inaudita, proseguono senza sosta da ben due settimane e ora il capoluogo è diviso in due parti: da un lato ci sono i ribelli dell’opposizione e dall’altro le forze del regime che controllano le vie di accesso del nemico ponendo di conseguenza i residenti civili sotto assedio.

Un ufficiale delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari in Siria, Yacoub El Hillo, e il coordinatore regionale Kevin Kennedy, in una dichiarazione diffusa stamani, hanno fatto un appello per una “pausa umanitaria” nelle ostilità.

Dalla fine di luglio, i combattimenti oltre aver causato la morte di almeno 130 civili hanno danneggiato ospedali, cliniche, e le reti di elettricità e acqua della città. “L’Onu è pronta ad assistere la popolazione civile di Aleppo, una città ormai unita nella sua sofferenza”, si può leggere nella dichiarazione. “Come minimo, le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco totale oppure oppure 48 ore alla settimana di pause umanitarie per raggiungere i milioni di persone bisognose in tutta Aleppo e ricostituire le scorte di cibo e medicine, che si stanno pericolosamente esaurendo”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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