Quello della Repubblica Ceca è stato il Gran Premio delle sorprese, positive ma anche negative, è stato il Gran Premio delle “prime volte”con la prima vittoria assoluta di Brad Binder, pilota approdato quest’anno in Moto GP dalla Moto 2, primo sudafricano a vincere nella classe regina del Motomondiale, così come si è trattato della prima vittoria assoluta dell’austriaca KTM in Moto GP.

Ma non solo il gradino più alto del podio ha fatto scalpore, perchè anche il secondo posto del nostro Franco Morbidelli è una bellissima notizia, così come nessuno avrebbe scommesso sul francese Zarco, finito terzo con una Ducati favolosa, l’unica a dire la verità, e penalizzato per una toccata che è costata la caduta dello spagnolo Pol Espargaro.

Male invece il francesino Quartararo, settimo al traguardo, che mantiene la testa della classifica ma non è riuscito ad approfittare del tutto dell’assenza prolungata di Marquez, così come della debacle di Vinales (quattordicesimo al traguardo) e Dovizioso (undicesimo) che lo seguono nell’ordine.

Grande dunque la KTM che dopo la metà gara ha scavalcato la Yamaha di Morbidelli, partito benissimo, salutando tutti ed arrivando al traguardo in tutta tranquillità; la giornata delle moto arancioni sarebbe potuta essere ancora migliore senza la già citata uscita di Espargaro, dato che anche la sua moto pareva velocissima, ma per la casa austriaca tagliare per prima il traguardo vale bene anche una caduta e dunque che la festa cominci.
Una buonissima gara è stata anche quella dell’acciaccato Alex Rins, con una Suzuki ben a punto; si parla tanto dell’accidente capitato a Marquez, anche a ragione visto che Marc vince da sei stagioni consecutivamente, ma spesso si passa troppo sopra infortuni di altri piloti che hanno dimostrato di essere capaci di dare filo da torcere al campione, se solo in sella ad una moto valida, e Rins con la Suzuki è un binomio da non sottovalutare mai.
Molto più di quanto ci si aspettava dopo il decimo posto in griglia di partenza ha saputo fare Valentino Rossi, quinto al traguardo e con un passo gara da podio senza una qualifica penalizzante; il Dottore a quarantuno anni ha dato la paga a piloti di cui potrebbe essere lo zio, dimostrando che la classe è sempre la stessa e se la moto va ….

Deludenti invece sia il Dovi che Vinales; Andrea evidentemente paga la situazione contrattuale e pure una moto che sul circuito ceco doveva dare la paga a tutti ed invece la paga l’ha presa e pure brutta; così come tanta paga l’ha presa Vinales, sempre sul punto di diventare il migliore ma mai in grado di avere quella continuità di rendimento che ci si aspetta da uno come lui.

Il resto? Poca roba se non da segnalare una buona Aprilia, partita nelle prime posizioni e che Aleix Espargaro ha portato ad un buon decimo posto finale, dietro la prima delle Honda, tanto per cambiare guidata dal giapponese Nakagami ed alla Ducati di Miller; insomma tante belle cose e tante altre piuttosto deludenti, compreso il continuare pessimo di una Honda che se è nelle mani di Marquez finisce per sembrare uno scooter invece di un “missile”.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Motogp official

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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