Nato a Pesaro il 29 maggio 1977, Massimo Ambrosini, arriva al Cesena nel 1992, per iniziare la classica trafila del settore giovanile.

Centrocampista dal buon fisico, Ambrosini, dimostra sin da ragazzino di avere caratteristiche importanti; ha grinta, intelligenza e duttilità tattica, è generoso e non gli manca una base tecnica di tutto rispetto, abbinata ad un senso della posizione che gli permettono di non essere bravo solo nella fase difensiva, ma di essere pericoloso anche quando si porta in attacco.

Altra caratteristica che lo distingue è l’elevazione e la pericolosità nel colpo di testa, che gli permetteranno nel corso della carriera di segnare un numero di reti non comuni in un centrocampista difensivo.

Appena diciassettenne, Ambrosini approda in prima squadra, voluto da mister Bruno Bolchi, uno molto più bravo di quanto dica la carriera fatta, che lo schiera in campo per ben venticinque volte, dandogli una fiducia che il “ragazzino” sa ripagare nel modo migliore, in quel campionato, Ambrosini segna anche una rete, il 26 febbraio, nella sfida vinta, 2-1, contro il Lecce e nella quale Massimo è autore della rete iniziale, al quarantesimo del primo tempo.

Ovvio che le doti dimostrate facciano il loro effetto ed è ancora una volta il Milan ad essere il più determinato nell’inseguire il ragazzo, tanto che nell’estate 95, Ambrosini diventa rossonero per la considerevole cifra di 3,7 miliardi.

Nel Milan di Fabio Capello, Ambrosini deve conquistarsi lo spazio avendo davanti gente del calibro di Ambrosini e Desailly, ma quando scende in campo si fa sempre notare e riesce a giocare non solo in campionato ma anche in Champions, destreggiandosi al meglio.

Ventenne, Ambrosini viene ceduto in prestito al Vicenza, detentore della Coppa Italia, per permettergli di giocare con più continuità, ma la lontananza da San Siro dura appena una stagione ed il ritorno in rossonero è l’inizio di una storia che dura quindici anni, con vittorie in Italia e nel Mondo, e la soddisfazione di succedere a Paolo Maldini nel vestire la fascia da capitano milanista.

Terminata la lunga parentesi milanista, Ambrosini firma per la Fiorentina, chiudendo dopo una sola stagione con i viola ed il calcio giocato, a causa del mancato rinnovo con i gigliati e condizionato da una serie di infortuni che ne hanno spesso condizionato la carriera.

Cinquecentottantadue gare da professionista la dicono però lunga su chi sia stato e quale peso abbia avuto nel calcio italiano Massimo Ambrosini, chiamato a vestire per trentacinque volte la maglia della Nazionale maggiore, presenze che diventano sessanta se si considerano anche le maglie delle formazioni giovanili.

Insomma un bell’esempio per chi ama il calcio, da parte di un ragazzo che ha spiccato il volo con la gloriosa maglia cesenate, ed ha saputo diventare un idolo grazie al proprio modo di essere calciatore e persona di grande spessore tecnico ed umano.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Valerio Casadei

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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