“Chi fermerà la musica …. L’aria diventa elettrica ….”

Siamo un po’ oltre il maggio 1981, quando i Pooh lanciarono uno dei loro pezzi di maggior successo e adesso, quaranta anni dopo si potrebbe cambiare un po’ il testo, con un più attuale …. Chi fermerà il Napoli?
La sesta ha ribadito che gli azzurri sono in uno stato di forma smagliante ed anche per il Cagliari è stata notte fonda …. Un solo tiro in porta dei sardi, zero occasioni da rete …. Come dire che in campo, dei rossoblù, si è visto Cragno e poco altro.
Tiene botta il Milan, che a La Spezia fatica non poco, ma trova un nuovo Maldini a mostrargli la strada della vittoria; sono queste le partite pericolose per le grandi, quelle che a fine stagione contano per lo scudetto ed il Milan ha imparato la lezione.
È stata una giornata, la sesta, dove in più di un campo si è visto spettacolo, partendo da San Siro, dove Inter ed Atalanta si sono divise la posta, alla fine di un incontro che ha regalato emozioni dal primo al novantaquattresimo.
Avrebbe potuto vincere chiunque delle due contendenti ed alla fine il pari è il risultato più logico, anche se la differenza tra soddisfazione e rammarico è assai sottile per entrambe.
Altro scontro spettacolare è stato il derby di Roma, vinto dalla Lazio, che ha sbagliato meno della formazione giallorossa, specie in difesa, reparto che è stato il tallone d’Achille dei ragazzi di Mourinho.
Dopo qualche uscita non proprio felice, i laziali sono parsi nuovamente in palla, pur se il famoso “sarrismo” è qualcosa in divenire e servirà continuità per poter annoverare la Lazio tra le papabili per i posti Champions.
Chi sogna il ritorno in Europa è certamente la Fiorentina, rigenerata da mister Italiano dopo anni di vacche magre; vincere ad Udine non sarà un’impresa, ma i viola paiono davvero tornati ad essere una squadra.
Prosegue la risalita la Juventus, che batte la Sampdoria non senza soffrire e deve annotare pure gli infortuni di Dybala e Morata, cosa che complica la settimana divisa tra Chelsea e derby.
Allegri non può giore fino in fondo, anche perché le lacune non mancano e subire la modesta Samp, non è quel che ci si attende dalla Juve.
Il resto del copione di giornata, o meglio della tre giorni, è l’ottovolante di Genova, dove i Grifoni made in Usa ne segnano tre al Verona, ma non vanno oltre il pareggio dato che anche i veronesi segnano tre volte ed alla fine sei diviso tra spettacolo ed errori, persino marchiani, per gente che gioca in Serie A.
Sei reti si vedono pure ad Empoli, ma qui i ragazzi di Andreazzoli si “pappano” un Bologna moscio e distratto, che non gioca a tennis solo perché gli azzurri di casa non sono l’Inter, ma i rossoblù sono gli stessi e non potevano che tornare a casa con le pive nel sacco, anzi, con quattro pere nel sacco.
Fa fatica il Sassuolo per battere una Salernitana in crescita, ma che pare allergica al segnare; occasioni i granata campani ne creano, ma quando non ci pensa Consigli, o un compagno, a sventare la minaccia, sono loro stessi a graziare gli avversari, con la conseguenza di un ultimo posto in classifica neppure troppo bugiardo.
A chiudere la giornata ci pensano Venezia e Torino, con un pareggio che permette un piccolo passo ad entrambe; così il Venezia conquista il suo primo punto in casa ed il Toro passa indenne il problema dei tanti assenti e si presenta al derby a pari punti con la Juve, cosa assolutamente imprevedibile un paio di mesi fa.
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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