Ricorre oggi l’anniversario di uno dei fatti più tristi della storia del nostro paese.

Il 2 agosto del 1980, esattamente 37 anni fa, Bologna fu colpita da un attentato spaventoso: 85 morti e 200 feriti, i numeri di questa crudele strage.

Erano le 10:25 quando nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione centrale, affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, venne fatto esplodere causando il crollo dell’ala Ovest dell’edificio. La bomba era composta da 23 kg di esplosivo, una miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta «Compound B», potenziata da 18 kg di gelatinato (nitroglicerina a uso civile).

Un fatto davvero tragico, che però fece vedere agli attentatori che l’Italia era un paese unito. Infatti, le persone rimaste indenni prestarono subito i primi soccorsi ai feriti e molti medici rientrarono prontamente dalle ferie per aiutare i malcapitati.

La strage fu ricondotta a frange di estrema destra, fortemente collegate alla malavita, che nel periodo della strategia della tensione (ossia l’intenzione di creare forti disordini sociali) decisero di mettere in atto il loro piano anche come segno di anticonformismo al sistema.
Dopo indagini portate avanti nel buio, anche a causa della cattiva informazione e di un depistaggio comunicativo ben studiato, vennero indagate e poi nel 1985 condannate all’arresto o al risarcimento danni 40 persone, individuate come responsabili della strage.

Eppure l’impressione che ci siano stati depistaggi e coperture informative, è forte.

Come successe anche per la strage di Ustica, che ha matrice e composizione totalmente diversa, e come avviene per ogni fatto tragico di questa portata, la verità non verrà mai fuori nella sua interezza, perché dietro c’è qualcosa di troppo grande.

Bologna ha ancora in testa e nel cuore l’immagine di quella stazione disintegrata, frantumata in mille pezzi dall’odio umano, così come le 85 vite innocenti che hanno pagato solo il fatto di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Dopo il grande dramma, col tempo è arrivata la ricostruzione, materiale e simbolica di quella stazione; la città si è rialzata ma non dimentica gli avvenimenti di quell’efferata strage.
Oggi in tutto il capoluogo Emiliano si terranno manifestazioni e iniziative in ricordo del 2 agosto 1980 e anche la Tv darà il suo contributo, attraverso la trasmissione di vari film.

Come sempre succede in queste tragiche situazioni, rialzarsi e continuare a vivere è la sola cosa da fare, anche se è molto difficile.

A cura di Giacomo Biondi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui