JOE BIDEN CON YULIA NAVALNAYA

Le autorità russe hanno dato un ultimatum alla madre di Alexei Navalny, minacciando che se non accetterà di tenere i funerali segreti, il corpo del figlio sarà sepolto nella colonia penale dove è deceduto. Lo hanno reso noto la portavoce del team Navalny, Kira Yarmysh, e la moglie del dissidente Yulia Navalnaya.

 

Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incontrato a San Francisco, in California, la vedova e la figlia del dissidente russo. Biden ha espresso a Yulia Navalnaya e Dasha “le sue più sentite condoglianze per la loro terribile perdita“, si legge in una nota della Casa Bianca, in cui viene sottolineato come il presidente abbia anche “espresso la sua ammirazione per lo straordinario coraggio di Navalny nella lotta contro la corruzione” per “una Russia libera e democratica“.

JOE BIDEN CON YULIA E DARIA NAVALNAYA

Biden ha poi annunciato nuove pesanti sanzioni contro Mosca e il suo dittatore Vladimir Putin dopo la morte dell’oppositore russo: “Ho imposto oltre 500 nuove sanzioni contro la Russia per la morte di Navalny. Putin è responsabile“. Misure che “sono un nuovo tentativo sfacciato e cinico di ingerenza negli affari interni della Russia, di obbligarci a rinunciare ai nostri interessi vitali, di dividere la società russa alla vigilia delle elezioni presidenziali“, ha detto l’ambasciatore di Mosca negli Stati Uniti, Anatoli Antonov, citato dalla Tass.

Un investigatore ha chiamato la madre di Alexei e le ha dato un ultimatum – ha scritto Kira Yarmysh – O accetta un funerale segreto senza addio pubblico entro 3 ore, oppure Alexei verrà sepolto nella colonia penale”. La portavoce sottolinea che la madre “si è rifiutata di negoziare con il comitato investigativo perché non hanno l’autorità per decidere come e dove seppellire suo figlio“, e “chiede il rispetto della legge, che obbliga gli investigatori a consegnare la salma entro due giorni dal momento in cui viene accertata la causa della morte“. Secondo la documentazione medica firmata dalla madre, aggiunge Yarmysh, “questi due giorni scadono domani” e lei “insiste affinché le autorità permettano che il funerale e la cerimonia commemorativa si svolgano secondo le consuetudini democratiche e libere“.
Le nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti riguardano oltre 500 obiettivi russi in risposta al decesso di Navalny, e arrivano alla vigilia del secondo anniversario dell’invasione in Ucraina. A riferirlo è la Cnn citando come fonte un dirigente del Tesoro secondo cui si tratta della più importante tranche di sanzioni poste da Washington contro Mosca dall’inizio della guerra. Molti degli obiettivi sono legati al sostegno della macchina da guerra del presidente russo Vladimir Putin, fra questi anche tre funzionari governativi, il sistema di pagamento Mir e la rete di approvvigionamento di droni del Paese: il dipartimento del Tesoro Usa spiega che per gli ultimi due si tratta di una misura “per impedire a Mosca di avere le risorse necessarie a portare avanti la sua brutale guerra contro l’Ucraina“. Secondo il Wall Street Journal, le sanzioni americane includono anche i dirigenti del carcere dove è morto Navalny.
Il Direttore responsabile Simone Tripodi – Foto Imagoeconomica
Il Direttore Simone Tripodi

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