La Premier Giorgia Meloni, pur esseno di una corrente politica ben diversa da quella di Paolo Gentiloni (PD) nel suo ruolo di Commissario Europeo per gli affari economici e monetari della UE nella commissione “von der Leyen”, era riuscita a stabilire un rapporto di cordialità operativa, che potremmo anche definire “una collaborazione eccellente” ma non certo di amicizia, parola ben difficile da usare in politica.

Si presentava quale situazione di tranquillità, che nel giro di pochi giorni si è trasformata in un rapporto di vera tensione ovvero dopo che Gentiloni a detto a chiare parole di non creare problemi e di accettare senza remore e obiezioni il Patto di stabilità, ponendosi in modo ostile alla Meloni e al Governo.

Il Senatore Matteo Salvini, (Lega), nella sua qualità di Ministro delle infrastrutture dei trasporti ha subito replicato: “Sembra che giochi per un’altra nazionale.”

La Premier Meloni, (FdI) pur essendo a Nuova Dehli ha manifestato apertamente il suo disappunto, affermando, in merito al progetto ITA: “La Commissione ha un comportamento curioso. Da anni ci chiedono di trovare una soluzione per la compagnia aerea, poi bloccano tutte le nostre opzioni. Non capiamo, vorremmo perciò una risposta da Gentiloni, che dovrebbe avere un occhio di riguardo per l’Italia.”

Anche il Ministro degli affari esteri e della Corporazione internazionale, Antonio Tajani (FI) ha sottolineato: “È legittimo criticare un commissario, mi auguro che Gentiloni sia in grado di avere una posizione che non sia penalizzate per Roma.”

Non è mancato il commento del Ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, (Lega) che, in forma confidenziale, ha precisato: ”Paolo, ti chiedo una mano in quanto italiano, non per me ma per il Paese. Dobbiamo comprendere perché il fascicolo sia inspiegabilmente fermo nelle stanze di Bruxelles. Un ritardo inammissibile.”

Chi ha messo veramente il bastone tra le ruote del “progetto ITA” in merito all’acquisizione da parte di Lufthansa della ITA sembra sia la danese Margrethe Vestager, Membro del Parlamento UE ed esponente della sinistra radicale, in quanto troppo impegnata nella sua lotta personale alla candidata alla presidenza della Bei.

Paolo Gentiloni, che dovrebbe curare gli interessi di tutta l’Unione e non di un singolo Stato membro si è trasformato in un muro di gomma nei nostri confronti sia per tale transazione che per il Patto di Stabilità!

Viene pertanto spontaneo chiedersi: “Che gioco sta facendo Gentiloni?” – “Perché è passato dalla collaborazione all’ostilità?

Forse le prossime elezioni del 2024 in cui dovrà rinunciare a tutti i suoi privilegi? Alla mancata sicurezza di un ruolo primario nel Governo Italiano, vista la barcollante situazione del PD?

Vedremo tra non molto gli sviluppi di questa “delicata posizione”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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