Da tempo non si parla altro che di “intelligenza artificiale” (AI), della sua eventuale supremazia e del potere di arrivare a condizionare gli esseri umani nella gestione della vita quotidiana.
Veniamo, in questi giorni, a scoprire che in Danimarca esiste da tempo, dal 1945 al 1980, un “magazzino” dove sono stati raccolti circa 10.000 cervelli umani estratti da pazienti di Ospedali psichiatrici, in quanto nessuno, neppure i parenti piĂą stretti si informavano di quanto successo ai loro cari e dei motivi della loro dipartita.
Opera di tale “raccolta” uno psichiatra danese – ERIK STRMGREN – coadiuvato da un neurologo che, dopo l’estrazione, li ha codificati, esaminati e sigillati, alcuni interi, altri divisi, in appositi contenitori con la formalina (soluzione acquosa al 35-40% usata come disinfettante e deodorante di materiale organico). Straordinario il valore di tanta “materia grigia” anche se espiantata da pazienti tutti afflitti da malattie mentali.
JESPER VACZY KRAGH, storico danese, ha affermato che le Istituzioni danesi, avendo affidato la psichiatria agli Ospedali Statali non era previsto controllo alcuno da parte di Agenti o Medici esterni su quanto veniva fatto dai Responsabili del settore.
Nel duemila sono stati spostati nel seminterrato dell’UniversitĂ  della Danimarca meridionale e il patologo MARTIN WIRENFELDT NIELSEN, responsabile della Brain Collection, ha dichiarato: “Ritengo che questa sia una ricerca scientifica impressionante e molto utile per avere informazioni sulle malattie mentali. Da nuove e accurate indagini la ComunitĂ  Scientifica spera di trovare soluzioni a malattie come l’Alzheimer e la Schizofrenia”.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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