Nella settimana del ritorno delle Coppe europee, il campionato non si discosta dal botta e risposta di Napoli e Juve, che non fanno gran bella figura contro straniere toste, ma poi ritornano a dettare legge quando il giardino è quello di casa propria.

Visti i risultati di Coppa verrebbe da dire che il Napoli conferma ulteriormente (ma non ce n’era neppure bisogno) di essere concentrato solo ed esclusivamente sulla corsa scudetto, mentre la Juventus va velocissimamente sul doppio vantaggio ma poi tratta il Tottenham come un Sassuolo qualunque e si ritrova impantanata, rischiando anche di andare a Londra dopo aver perso in casa propria; certamente tra una settimana sarà una Juve diversa, ma non è detto che basti per continuare la corsa sul sogno Champions, al di là di quello che dice Allegri.

In ogni caso, Torino e Spal non danno troppi grattacapi, specie i granata, che ritenevo potessero far soffrire di più Chiellini e compagni; il Toro di Mazzarri è ancora troppo giovane per aver già eliminato le scorie di un anno e mezzo, ma qualche lampo nel primo tempo ed i dieci minuti finali non sono sufficienti per fermare una Juve piena di riserve, e non si parli di due squadre, perché se Sturaro, ed altri, bastano in Italia, quando si passa il confine la musica è diversa e si vede.
Anche il Napoli fa il minimo sindacale contro una Spal che piano piano sembra mollare anche in quello che era il suo punto forte: il gioco; Sarri ha fatto delle scelte ben precise, conscio che ha gli uomini per una sola manifestazione e pure del fatto che, se potesse, vorrebbe una rosa di 13/14 uomini, giusto o sbagliato che sia, perchè se in tanti non giocano mai, quando vengono chiamati in campo che ritmo e condizione possono avere?

Dietro, Roma e Lazio vincono e sorpassano un’Inter sempre più sconcertante ed allo sbando, che avanti di questo passo deve guardarsi anche le spalle per la corsa UEFA, altro che Champions; in casa nerazzurra gli scricchiolii stanno aprendo delle voragini e c’è poco da stare allegri, viste anche le relazioni ormai burrascose tra chi deve portare avanti il discorso in assenza della Società.
Spalletti si lamenta, anche giustamente, ma dovrebbe poi tradurre i lamenti con provvedimenti che però non sono supportati da nessuno; in casa interista si parla continuamente di mercato, cosa che crea alibi a non finire a gente che se vuole davvero essere considerata “professionista” dovrebbe impegnarsi a prescindere e non battere la fiacca con la scusa che si cerca di venderla.

E mentre in casa nerazzurra si perde lamentosamente, il Milan avanza ed appaia la Sampdoria al sesto posto, vincendo lo scontro diretto; Gattuso ha rivoltato i rossoneri, in modo semplice ed essenziale, senza tanti ghirigori e voli pindarici, ed i risultati stanno arrivando.

La nota negativa in casa Milan è legata al futuro societario, con il proprietario cinese che pare non più in grado di far fronte ai propri impegni; questo non vuol dire dipingere il futuro rossonero a tinte fosche, ma indubbiamente c’è apprensione, che è sperabile, non vada a ostacolare il cammino della squadra.
All’ottavo posto c’è sempre l’Atalanta, che non riesce a battere la Fiorentina, ma ha la giustificazione della bella e sfortunata prestazione in UEFA; Gasperini sta producendo una nuova stagione oltre le aspettative, ma ormai non è più un miracolo!

Toro ed Udinese restano invece al passo, con i friulani che cedono anch’essi tra le mura amiche ad una Roma che ha cambiato passo e si sta giocando nuovamente con decisione l’ingresso in Champions.
Detto del pareggio della Fiorentina a Bergamo, vincono Genoa e Bologna, in modo netto i liguri di fronte ad un’Inter che riesce persino a regalare un gollonzo agli avversari, mentre la formazione di Donadoni porta a casa i tre punti al cospetto di un Sassuolo che avrebbe meritato il pari; questa volta il tecnico felsineo non si lamenta del VAR e dell’arbitro, ma un cero a San Luca dovrebbe andare ad accenderlo, perché giocando in quel modo, spesso non serve neppure che l’arbitro ci metta lo zampino per perdere la partita.

Finalmente torna alla vittoria anche il Chievo, che batte ed appaia il Cagliari, allontanandosi dalla zona pericolosa in cui troppe settimane di astinenza dal successo lo avevano fatto sprofondare.
E’ invece sempre crisi per il Sassuolo; non basta creare tante occasioni se poi il pallone non lo si butta in rete; vero che a Bologna Mirante fa la sua parte, ma sono sempre troppi anche gli errori di mira dei neroverdi; e fortuna che dietro, l’unica a fare punti è il fanalino di coda Benevento, che batte il Crotone ed accorcia un tantino le lunghezze dal resto delle contendenti.
Difficile se non impossibile la corsa salvezza dei campani, cui però va il merito di non mollare e dare un’immagine nettamente più bella e professionale di tante concorrenti, che ormai da settimane vivacchiano alla bell’e e meglio.

Se i giochi sono ancora tutti da fare, il prossimo turno potrebbe darci qualche risposta in più, anche se probabilmente solo Roma-Milan è scontro da cui attendersi risposte e conferme molto più che interessanti.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui