Il presidente francese chiede a Strasburgo una road map per riformare l’eurozona, evitando il rischio che prevalgano gli egoismi nazionali e le ideologie illiberali.

Per Macron Il modello europeo “non è datato”, bensì “potente come nessun altro e al contempo fragile, perché la sua forza ad ogni istante dipende dal nostro impegno”, e oggi “dobbiamo difenderlo insieme”.

Rischio guerra civile europea – Non bisogna infatti, ha aggiunto l’inquilino dell’Eliseo, “far finta di essere in un tempo normale, c’è un dubbio che attraversa molti dei nostri paesi sull’Europa, una sorta di guerra civile europea sta emergendo: stanno venendo a galla i nostri egoismi nazionali e il fascino illiberale”.

Macron precisa che “di fronte all’autoritarismo che ci circonda la risposta non è la democrazia autoritaria ma l’autorità della democrazia”, il peggiore errore sarebbe invece “abbandonare il nostro modello e la nostra identità”.

In Siria “dialogo con tutti” – Per Macron l’intervento dei giorni scorsi in Siria “non c’entra nulla con Iraq o Libia. Non abbiamo dichiarato guerra a nessuno e non siamo intervenuti dichiarando guerra”, ma bisogna “difendere i nostri valori”. I raid sono stati “mirati” e non hanno causato “vittime umane”, e il presidente francese ha aggiunto che “se crediamo nel multilateralismo e nella forza del diritto, dobbiamo anche poter decidere di non cedere al cinismo di chi li vuole affossare”, con la ‘linea rossa’ dell’uso di armi chimiche. Macron ha poi ribadito che la Francia “porterà avanti un’opera diplomatico-militare e umanitaria in Siria”, con investimento da 50 milioni di euro “per Ong sul territorio siriano in modo tale da fornire aiuti umanitari alla popolazione civile”. Inoltre, il suo paese cercherà un dialogo con tutte le fazioni della guerra siriana, anche con il governo di Assad.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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