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Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Questo il verdetto della cassazione che, dopo ben 8 anni di processo e cinque gradi di giudizio, ha assolto i due giovani per l’omicidio della coetanea Meredith Kercher. I due ex fidanzatini erano stati condannati nel processo di appello bis a 25 anni Raffaele e 28 anni e sei mesi Amanda. Tra l’altro la giovane americana ha scontato tre anni per calunnia nei confrinti di Patrick Lumumba. L’unico a dover scontare una pena di 16 anni è l’ivoriano Rudy Guede che è stato condannato per concorso in omicidio. Ma concorso con chi? Se amanda e Raffaele sono stati giudicati innocenti (seconda la giustizia italiana), chi ha ucciso Meredith in quella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre 2007? Gli inquirenti hanno individuato solo Rudi Guede come colpevole, ma l’ivoriano non ha fatto tutto da solo, visto che Amanda e Raffaele sono stati indagati per, addirittura, 8 lunghi anni. Se non sono stati loro due, chi ha aiutato Guede? E, soprattutto siamo sicuri che Guede sia veramente uno dei colpevoli in questo massacro perpetrato sulla povera Meredith? Troppi lati oscuri in questa vicenda che sembra non aver trovato ancora la sua fine naturale. Fino a questo momento si sono accesi i riflettori solamente sulla ex coppietta di Perugia, tralasciando altre possibile piste. Non si riesce a capire il perchè di questo accanimento contro questi due ragazzi. Spesso e volentieri la nostra giustizia individua uno o piĂą colpevoli e continua a perseguitarli, cercando di trovare prove a loro carico, senza pensare che magari il male si possa trovare da un’altra parte. Le indagini non vengono mai effettuate a 360′ ma solo a 45′.
La stampa ha un ruolo fondamentale in questi processi, perchè riesce a portare in trionfo o distruggere completamente, agli occhi dell’opinione pubblica, gli indiziati. Sono sempre di piĂą i processi che dalle aule di tribunale si spostano sulle pagine dei giornali e all’interno di studi televisivi.
I giudici e la magistratura non possono e non devono farsi condizionare da quello che c’è scritto sui tabloid. Troppe le persone, ingiustamente detenute nelle carceri italiane, in questi anni. La giustizia deve essere all’altezza del suo ruolo. Decidere della vita della gente è qualcosa di incredibilmente delicato. Prima di arrivare ad etichettare qualcuno come colpevole, bisogna pensarci mille volte e soprattutto trovare le prove che lo inchidano. Tutti quelli che commettono un qualsiasi reato sono presunti innocenti fino a prova contraria. Questo processo ha solo stabilito che Amanda e Raffaele non hanno commesso il fatto, tutto qui. Centinaia di ore passate in tribunale, e pagate da noi contribuenti, non hanno risolto un bel niente. Nonostante tutte queste difficoltĂ  e fallimenti della nostra magistratura, io continuerò a credere nella giustizia e sono sicuro che senza di essa, il mondo sarebe destinato a una fine prematura.

Editorialista Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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