Sembra la storia infinita!

Conferme e smentite si susseguono, giorno dopo giorno, a ritmo serrato in merito all’invio di Truppe Nato e di un contingente di circa 2.000 militari francesi a sostegno della difesa di Kiev.

Ovviamente la Federazione russa replica a tali “notizie” con avvertimenti del tutto corretti e giustificati, non a caso il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ha ritenuto opportuno sottolineare: “Abbiamo ancora bisogno di informazioni precise. Finora, per quanto ho capito, non c’è nulla di preciso al riguardo. In ogni caso, abbiamo già detto più di una volta che l’invio di contingenti militari stranieri in Ucraina comporterebbe conseguenze molto negative, conseguenze addirittura irreparabili”. 

Non dimentichiamo inoltre l’avvertimento da parte del Presidente Vladimir Putin quando il Presidente Emmanuel parlò apertamente della possibilità di inviare Truppe occidentali in Ucraina: “sarebbe l’inizio della guerra tra il Patto atlantico e la Federazione”.

La stessa Ucraina, nonostante le sempre pressanti richieste di armi, munizione e denaro, da parte del suo Presidente Zelensky, tende a minimizzare se nn negare tale opportunità, tanto che, proprio il 19 marzo scorso il Ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba ha dichiarato che il presidente Volodymyr Zelensky non ha mai chiesto all’Eliseo contingenti militari, affermando però: “Macron ha iniziato un ragionamento molto importante. Ha fatto capire che quanto si sta facendo per fermare la Russia non basta”.

Gli altri Stati membri della UE, sottomessi al potere USA e Nato, con la sola eccezione della Polonia, che non esclude nel futuro un eventuale intervento militare diretto, hanno negato in modo assoluto tale possibilità, anche se in realtà non sussiste un consenso globale su tale indirizzo.

Il Presidente Macron, intervistato da “Le Parisien” ha dichiarato: “La Francia, a differenza di altri Paesi come la Germania, ha le armi nucleari, un esercito professionale e la forza di poter intraprendere un’avventura militare del genere. Il nostro dovere è prepararci a tutti gli scenari. Forse ad un certo punto, non lo voglio e non prenderò io l’iniziativa, sarà necessario effettuare operazioni sul terreno, qualunque esse siano, per contrastare le forze russe”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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