Come ha annunciato il Mef in una nota, l’arrivo del 2024 ha portato al rinnovo del programma Carta Acquisti, dedicato ai cittadini di età pari o superiore ai 65 anni e ai genitori di bambini di età inferiore ai tre anni.
Il contributo previsto per i beneficiari è pari a 80 euro ogni due mesi per le spese alimentari, sanitarie e per il pagamento delle bollette di luce e gas.
La domanda per la Carta Acquisti, completamente gratuita per gli aventi diritto, potrà essere presentata negli Uffici Postali, compilando i moduli pubblicati sul sito del ministero dell’Economia e delle Finanze.
Come riporta la nota del Mef, per effetto delle disposizioni normative che regolano la Carta Acquisti, gli importi di reddito e l’indicatore Isee che regolano l’accesso al contributo statale, per il 2024, sono perequati al tasso di inflazione Istat. In particolare, a partire dal 1° gennaio 2024, sono stati determinati il limite massimo del valore dell’indicatore Isee e dell’importo complessivo dei redditi: per i minori di 3 anni, il valore massimo dell’indicatore Isee è pari a 8.052,75 euro.
Stessa soglia anche per i cittadini di età compresa tra i 65 e i 70 anni, che devono avere un valore massimo dell’indicatore Isee pari a 8.052,75 euro e un importo complessivo dei redditi percepiti non superiore a 8.052,75 euro. Le soglie per i cittadini over 70 sono invece di 8.052,75 euro, per quanto riguarda il valore massimo dell’indicatore Isee, e di 10.737,00 euro, per quanto riguarda invece l’importo complessivo dei redditi percepiti.
Ma come si presenta domanda? A partire dal primo gennaio 2024, per i cittadini che presentano domanda per ottenere il beneficio Carta Acquisti,dovrà essere utilizzata la nuova modulistica con i limiti Isee e reddituali indicati dal Mef. E i beneficiari che hanno già la carta elettronica? Se continuano a rientrare nei requisiti previsti, si legge ancora in una nota del ministero, potranno usufruire del contributo senza bisogno di presentare una nuova richiesta.
I moduli sono disponibili, oltre che presso gli Uffici postali, anche nei siti internet di Inps, Poste Italiane, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica