MARIO MONTI ECONOMISTA

Forlì Cesena sempre più stretta nella morsa della criminalità. Come si rileva nell’analisi del Sole 24 Ore, oggi si trova al trentesimo posto nella classifica delle province italiane peggiori.

Aumentano i reati contro il patrimonio, come le estorsioni e i furti; mentre destano allarme sociale i reati contro la persona, con particolare riferimento al delicato tema delle violenze sessuali. Tra le forze dell’ordine – Polizia e Carabinieri – oggi si conta 30mila unità in meno.

Turni massacranti e pattuglie quasi inesistenti fanno sì che nelle località di pertinenza il controllo del territorio sia perlopiù inesistente. Visto da fuori, l’apparato sicurezza è una macchina che funziona a corrente alternata e che sposta, di volta in volta, le proprie esigue risorse nei luoghi dove è richiesta a gran voce la presenza dello Stato. Tor Bella Monaca di Roma, Quartieri Spagnoli e Caivano a Napoli, e altre zone considerate ad alto rischio densità criminale. E nei piccoli o medi comuni che fine ha fatto la tanta sbandierata sicurezza del cittadino? La realtà è a dir poco drammatica.

Molti commissariati sono stati depauperati o non esistono più; inoltre sono scomparsi numerosi presidi della polizia stradale e ferroviaria. Il controllo del territorio, così come lo ricordo, lo possiamo dimenticare. È del tutto evidente che poco personale equivale ad avere poche pattuglie visibili sul territorio. Per fare un esempio, quindici anni fa, prima della sforbiciata del presidente del Consiglio Mario Monti, che bloccarono le assunzioni per diversi anni e ridusse il parco auto-moto veicoli e i presidi territoriali, dal commissariato di Cesena uscivano 2/3 equipaggi ogni turno. In questo periodo è oro che cola se ne esce uno.

La mancanza più evidente si rileva comunque nella polizia stradale. Le pattuglie sono talmente poche, e quelle poche prestano servizio in autostrada. A conti fatti la polizia stradale ha smesso di presidiare la viabilità ordinaria, mentre le tragedie sulle strade nazionali aumentano di giorno in giorno. Tra giugno e settembre le vittime sono state ben oltre le 400 unità. Forse per risolvere in parte il problema basterebbe qualche controllo in più sulle strade e colpire duramente chi sbaglia dolosamente.

Purtroppo, però, nel resoconto annuale dei ministeri, mancano all’appello 20mila operatori di polizia e 11mila carabinieri per cui, diventa umanamente impossibile fare le nozze con i fichi secchi. Il risultato negativo pesa molto sulla struttura organizzativa, condizionando in particolare l’operatività delle unità minori, come le sezioni e i distaccamenti della polizia; le tenenze e stazioni dei carabinieri. Tra l’altro nei prossimi anni vi sarà un’altra riduzione di organico a causa delle tante uscite per limite di età, mentre le nuove assunzioni non copriranno neppure il 50% di chi va in pensione.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto ImagoEconomica 

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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