Si è spento all’età di 91 anni il sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman, conosciuto come il teorico della “società liquida” e considerato l’intellettuale della postmodernità.

Bauman è morto a Leeds, in Inghilterra, dove viveva e dove insegnò per molti anni. A dare la notizia della sua scomparsa è stata l’edizione online del quotidiano polacco “Gazeta Wyborcza”.

Zygmunt Bauman nacque a Poznan, in Polonia, il 19 novembre 1925 da una famiglia di origini ebree. Nominato uno dei più noti e influenti intellettuali del mondo, è a lui che si deve l’azzeccata definizione di “modernità liquida”, di cui è uno dei più acuti osservatori.

Nei suoi libri, Bauman sostiene che l’incertezza che permea la società moderna derivi dalle trasformazioni dei suoi protagonisti da produttori a consumatori. Egli analizza inoltre la vita “liquida” che ognuno di noi conduce: sempre più frenetica e costretta ad adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusa.

Zygmunt Bauman era professore emerito di sociologia nelle Università di Leeds e Varsavia. Di formazione marxista, prese in esame il rapporto tra modernità e totalitarismo, con particolare riferimento alla Shoah e al passaggio dalla cultura moderna a quella postmoderna.

Questo straordinario intellettuale scrisse molti libri, famosi anche in Italia, nei quali si occupò di temi quali l’analisi della modernità e della postmodernità, il ruolo degli intellettuali, fino ai più recenti studi sulle trasformazioni della sfera politica e sociale indotti dalla globalizzazione. Alcuni titoli sono: “Vita liquida”, “Consumo dunque sono”, “L’arte della vita”, “Il demone della paura”, “Modernità liquida”, “Amore liquido”, “Capitalismo parassitario” e “L’etica in un mondo di consumatori”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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