Finisce l’anno, la cadetteria gira la boa di metà stagione ed insieme al meritato riposo arriva il mercato di “riparazione”, che chissà quanto davvero riuscirà a riparare tra pronostici sin qui rispettati, le immancabili sorprese e le altrettanto immancabili delusioni.

A scorrere la classifica del girone d’andata, non si può fare a meno di notare immediatamente come, nelle prime sei posizioni si trovino le tre retrocesse dalla Serie A ed altrettante matricole “terribili”, che sono certamente le novità più belle di un Campionato che non brilla certo per la tecnica ed il bel gioco visti in campo.
In effetti sono proprio Benevento, Spal e Cittadella ad aver sin qui espresso il calcio migliore, dimostrando che, a questi livelli, non servono tanto i “nomi” quanto schemi e compattezza di gruppo; venire dalla Lega Pro e cambiare poco a volte rappresenta un vantaggio non solo nelle prime fasi del torneo, così come è vincente saper esprimere un gioco di squadra mandato a memoria da gente che ormai si conosce bene.

Non stupisce quindi ritrovare in alto determinate formazioni, mentre probabilmente ci si poteva attendere di più dal Verona, dal Frosinone e soprattutto da un Carpi piuttosto discontinuo ma comunque in lizza anche per la promozione diretta, considerando che sono appena sei i punti che separano gli emiliani dal secondo posto, attualmente occupato dal Frosinone; non sempre, o non ancora, le retrocesse hanno saputo esprimere la forza di organici sulla carta superiori a quelli della concorrenza.
Dal settimo posto in giù ritroviamo molte delle protagoniste della scorsa stagione, a partire dal Perugia che ha totalizzato gli stessi 30 punti del 2015-16 mentre è a +1 l’Entella (ottavo), a +2 lo Spezia (decimo) ed a + 4 l’Ascoli (dodicesimo); medesimo segno positivo in classifica arriva per la Salernita (+4, quindicesima), il Vicenza (+1, quattordicesimo) ed il Latina (+1, diciassettesimo), mentre ha ottenuto gli stessi punti (24) la Pro Vercelli, che occupa anche la medesima posizione (sedicesima) dello scorso campionato.
Detto delle note positive ecco arrivare quelle “dolorose”, a partire dai rossoverdi della Ternana che hanno totalizzato quattro punti meno e peggiorato (dalla quindicesima alla ventunesima posizione) una classifica già non troppo brillante in passato; ancora peggio e non solo in termini di punti ha fatto il Bari (-6 e salto indietro dal sesto al nono posto), che parte sempre tra le favorite ma raramente mantiene le promesse; nella scorsa stagione i galletti sostituirono l’allenatore Nicola con Camplone, che non fece meglio del predecessore (33 punti contro 35) e venne eliminato ai preliminari Play Off, in casa, dal Novara con un rocambolesco 3-4 dopo i tempi supplementari.
Anche il Brescia, nonostante l’arrivo in panchina dell’ex milanista Brocchi, in luogo di Boscaglia, ha fatto peggio; le rondinelle sono a -8 rispetto alla scorsa stagione e sono passati dal quinto al tredicesimo posto in classifica.

Se nella Lombardia bresciana non si ride, ancora più musi lunghi ci sono ad Avellino e Cesena, dove i 10 punti in meno pesano tantissimo in tutti i sensi; con i punti anche la classifica piange e qui sono undici le posizioni perse da entrambe le formazioni, visto che il Cesena era settimo e si ritrova oggi al diciottesimo posto e non si consola per il diciannovesimo dei campani (erano ottavi), perché il mal comune non è certo mezzo gaudio per nessuno.
Ancor peggio, nella nostra classifica a ritroso, delle avversarie hanno fatto gli azzurri del Novara, 12 punti in meno (28 contro 40) e classifica che dice undicesimo posto contro terzo; indubbiamente in Piemonte non hanno pagato i cambiamenti di tecnico e calciatori messi in atto dalla dirigenza e se i play off non sono poi così distanti ci vorrà una decisa sterzata di rendimento per non chiudere la stagione alla quarantaduesima giornata.

Fanalino di coda, in tutti i sensi, è oggi il Trapani, la formazione che a giugno si giocò la Serie A in un confronto tesissimo e risolto solo nel finale, contro il Pescara; sedici punti in meno (13 contro 29) ed ultimo posto in classifica, staccatissimi da una concorrenza che difficilmente potrà essere raggiunta; allontanato Serse Cosmi, l’eroe della passata cavalcata granata, Calori, nonostante la indubbia buona volontà, come potrà riuscire a far cambiare marcia ad una formazione che pare avere ormai entrambi i piedi in Lega Pro? Nel calcio a volte accadono miracoli, ma la salvezza del Trapani, vista oggi, pare andare ben oltre di tutto ciò che può essere definito come “miracoloso”.

Il Campionato osserva, come detto, la propria sosta invernale ed a tenere banco è oggi il mercato, ma ci sarà tempo per parlarne e commentare i primi colpi, riusciti o mancati, ed i possibili sviluppi.

A cura di Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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