Con la vittoria dell’Inter nel posticipo di Verona, va in archivio anche l’undicesima giornata del massimo campionato e lo fa dopo un turno in cui i pronostici sono stati rispettati, tranne forse a Crotone, e l’ampliarsi di quelle fasce in cui è ormai suddivisa la classifica.

Prime troppo forti sicuramente e torneo che si giocherà a quattro, massimo cinque formazioni, dato che solo la Roma ha la possibilità di accodarsi a Napoli, Inter, Juve e Lazio, nel caso vincesse il recupero di Genova contro una Sampdoria che in questo momento viaggia con il vento in poppa e rappresenta di fatto la sesta forza.

Dicevo che probabilmente l’unico risultato non del tutto in linea con le aspettative è stata la vittoria casalinga del Crotone, contro una Fiorentina che arrivava da tre vittorie consecutive ed in Calabria è rimasta vittima della voglia dei rossoblu di ripetere il miracolo salvezza dello scorso anno.

La capolista Napoli continua a vincere giocando bene ed alla “vittima di turno” Sassuolo non è rimasto che raccogliere i complimenti per aver comunque disputato un buon incontro; l’Inter vince invece in casa dell’Hellas senza incantare ma dimostrando che Spalletti bada al sodo e che finalmente va in campo una squadra e non undici pseudo calciatori.
La Juve vince nella Milano rossonera e se non inguaia ulteriormente Montella è solo perché l’avversario era d quelli contro cui si può certamente perdere; i bianconeri ritrovano il Pipita da doppietta, mentre per i rossoneri (alla quinta sconfitta in undici giornate) sono sempre più distanti le esaltazioni mercatare, quando pareva che la formazione meneghina dovesse essere immediatamente pronta per ritornare ai fasti antichi; la realtà odierna è un centro classifica anonimo e deludente (per tutti, Società, staff tecnico e giocatori), con il traguardo UEFA che pare l’ultima, difficile, ancora di salvezza.

Nel gruppo di testa continua a correre anche la Lazio, che va di goleada a Benevento, in un incontro che dura poco più di venti minuti e dimostra quanto sia ormai poco credibile mantenere venti formazioni in Serie A; che poi il neo mister campano, De Zerbi, sia contento dei primi trenta minuti della ripresa fa parte del contorno della partita, d’altra parte cosa deve dire un allenatore la cui formazione ha subito l’undicesima sconfitta in altrettanti turni?

Il Benevento, con tutto il rispetto per l’impegno, non è formazione da Serie A, ma non lo è al pari di molte di quelle che arrivano da una cadetteria sempre più povera di contenuti tecnici anche solo sufficienti; i campani tecnicamente non valgono la categoria, e non per colpa loro, ma fino a quando ci si copriranno gli occhi con il cemento armato non si uscirà da una situazione ormai senza senso.

D’altra parte, sopra i giallorossi, sta il gruppo di coloro che si giocherà gli altri due posti della retrocessione e che è ormai abbastanza delineato, con sei formazioni di cui si poteva prevedibilmente fare il nome sin dall’inizio di stagione; al massimo potrebbe uscire dal lotto il Sassuolo, ma la formazione emiliana si sta avvitando su se stessa ed è lontana parente di quella che due anni fa approdava in Europa; si cercano sempre troppe giustificazioni e la scusa della sfortuna regge sempre meno anche in quella che sembrava un’isola felice ed è rientrata nella normalità di un calcio in cui troppo presto si ricorre alle iperboli ed all’esaltazione con le parole.
Avanti di questo passo ben prima di Natale si potrebbe fare a meno di giocare metà delle partite in calendario, perché, tolte le prime ed il fondo, si arriva sempre più velocemente alla creazione di quel nutrito gruppo di formazioni che al massimo possono contendersi un posto in Europa e ad assistere a partite di una noia e pochezza infinita, altro che “Campionato più bello del Mondo”!

Per ora accontentiamoci di ammirare il bel gioco del Napoli ed una Lazio arrembante, il resto speriamo arrivi quanto prima, con in mezzo la Nazionale ormai prossima a giocarsi, non senza patemi (!!!) lo spareggio Mondiale contro la Svezia.

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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