Attacco terroristico sventato in tempo a Sarajevo, dove un gruppo di estremisti islamici stava pianificando per la fine dell’anno un attentato nel quale avrebbero potuto perdere la vita oltre “cento persone”. Lo ha reso noto, secondo la stampa locale, il procuratore antiterrorismo Dubravko Campara, annunciando l’arresto di 11 persone.   L’obiettivo era quello di piazzare una bomba sotto una macchina della polizia oppure in un luogo di ritrovo per poter colpire molte persone. Però l’esplosivo non è stato ancora trovato.  

Gli arresti, ha spiegato ancora il procuratore, risalgono al 22 dicembre, quando la polizia bosniaca ha lanciato una vasta operazione nell’area di Sarajevo e arrestato 11 radicali islamici, indagati per reclutamento e incitamento pubblico ad attività terroristiche, collegati a gruppi e strutture dell’Isis e a persone che stanno combattendo in Siria e in Iraq.  

Il gruppo, secondo il procuratore, si riuniva per pregare in un appartamento alla periferia di Sarajevo, trasformatosi nella base per pianificare l’attentato nei dettagli. La procura ha diffuso una foto dell’appartamento sul cui muro campeggiava una bandiera nera dell’Isis.  Gli avvocati dei sospetti terroristi hanno negato tutto, parlando di arresti “assurdi” e hanno chiesto l’immediato rilascio dei loro assistiti in assenza di prove. Ma la procura, per il momento, ha confermato gli arresti per 30 giorni.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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