Tocchiamo oggi un argomento che sicuramente troverà un certo interesse nelle persone che, come me, hanno superato il 70mo anno di età!

Mi ha dato lo spunto un articolo proposto dal quotidiano “Il Giornale”:  Fare l’amore a 70 anni non è più un tabù, Anzi!

Mantenersi attivi nella vita sessuale, come è stato evidenziato in recenti studi su tale materia, non è solo “premiante” ma fruisce a chi la pratica non pochi “benefici per la salute”! 

E’ attestato che riduce sensibilmente il rischio cardiovascolare, mantiene attiva la memoria e riduce lo stress emotivo.

Inoltre, a seguito delle informazioni raccolte, gli over 70 hanno una frequenza media di rapporto da 2 a 3 volte al mese, ovviamente tenendo in debito conto che gli elementi “frequenza – durata – intensità – coinvolgimento” variano caso per caso.

Ricordiamo che una delle prime “indagini” su tale argomento fu realizzata nel 2015 dall’Università di Manchester (Gran Bretagna) e prese in considerazione individui con età compresa tra i 70 e 90 anni! Risultò che l’85% si dichiarò appagato della propria attività sessuale non trascurando oltre il rapporto anche il “petting” e scambi di altre manifestazioni di tenerezza.

In merito a tali risultati i “Ricercatori” approfondirono con altre analisi ed interviste mirate tale argomento determinando che mantenere una vita sessuale attiva avvantaggia la longevità di chi la pratica.

Se ne deduce pertanto che “fare l’amore fa bene al cuore

Infatti evita in primis l’ipertensione e un ulteriore studio pubblicato sulla rivistaBehavioral Medicine ha confermato che, anche solo tenersi abbracciati teneramente, normalizza il battito cardiaco e la pressione arteriosa e questo in modo particolare nelle donne.

Per gli uomini mantenersi attivi nella vita sessuale riduce sensibilmente il rischio di sviluppo del “cancro alla prostata”, fatto citato in un articolo edito dalla “Fondazione Umberto Veronesi” che afferma: “Attraverso l’eiaculazione la ghiandola prostatica potrebbe eliminare eventuali agenti cancerogeni e “altre sostanze che potrebbero concorrere a formarli e che il drenaggio frequente del liquido prostatico impedisca la formazione di micro-calcificazioni cristalloidi nel condotto della prostata”.

Da non dimenticare che una buona “vita sessuale” migliora le capacità mentali e aiuta la memoria dal suo naturale declino cognitivo, porta benefici al sistema immunitario e al benessere emotivo favorendo sia l’autostima che l’umore.

Relativamente alla frequenza è noto che un primo calo del desiderio si riscontra intorno ai 50/60 anni (Viagra a parte!) ma è un fatto “naturale” che (come la menopausa) non DEVE rappresentare un ostacolo nella vita di coppia ma stimolare la ricerca di nuove o altre forme di piacere, non dimenticando mai l’emotività e l’autenticità del sentimento che lega e unisce la coppia.

A cura Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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