L’Avvento, oltre a essere un periodo di preparazione per il Natale, è anche un invito a riflettere sulla dimensione eterna della fede cristiana. Attraverso la contemplazione della venuta di Gesù Cristo, i credenti sono chiamati a rinnovare la propria speranza nella promessa di salvezza e nel dono dell’amore divino.

L’Avvento trova la sua collocazione nei primi secoli del cristianesimo, quando la Chiesa cominciò a osservare un periodo di preparazione alla festa del Natale. Nella tradizione l’elemento portante di questo evento è rappresentato da un cerchio di rami sempreverdi, che simboleggiano la vita eterna in Cristo, e quattro candele, una per ogni settimana di Avvento. Ogni candela rappresenta le 4 motivazioni dell’attesa: “speranza, pace, gioia e amore“. Ogni settimana, una nuova candela viene accesa, creando il simbolo visivo dell’avvicinamento alla luce del Natale.

In queste quattro settimane, i cristiani sono chiamati a dedicare una piccola parte del loro tempo alla preghiera, alla riflessione e alla penitenza. Le Chiese celebrano le 4 Messe dell’Avvento, quest’anno la prima ricorre oggi 3 dicembre, dove i “predicatori” nell’omelia incoraggiano i fedeli a vivere questo periodo pre-natalizio con un comportamento di attesa, consapevoli della promessa di salvezza portata da Cristo.

Nel Vangelo secondo Marco, nella liturgia di oggi, si legge: “In quel tempo, Gesù, disse ai suoi discepoli: fate attenzione, vegliate. perché non sapete quando è il momento, (parabola del padrone che lascia la casa e non dice quando torna!) ……. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!”

Per chi volesse approfondire la storia suggerisco un saggio “La vita di Gesù” (le Vie de Jèus) pubblicato nel 1936, scritto da Francois Mauriac, nato a Bordeaux l’11 ottobre 1885 e morto a Parigi il 1° settembre 1970. Fu membro del Seggio 22 dell’Académie Francaise  dal 1933 al 1970, istituzione che gli assegnò nel 1926 il Grand Priz du Roman. Collaborò per il quotidiano “Le Figaro” e fu decorato con la Legione d’onore. Nel 1952 vinse il Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: “per il profondo spirito e l’intensità artistica con la quale è penetrato, nei suoi romanzi, nel dramma della vita umana.”

Buon “primo avvento” a tutti i lettori!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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