Il ddl Cirinnà continua a creare tensioni e divisioni all’interno del Pd, in particolare per quanto riguarda il tema delle adozioni per le coppie omosessuali. L’ala dei cattolici, si sta coagulando sulla proposta di emendamento che prevede “un affido rafforzato” al posto dell’adozione.

“Può essere disposto l’affidamento personale del minore alla parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso quando lo stesso è figlio, anche adottivo, dell’altra parte dell’unione civile e il genitore biologico estraneo all’unione civile sia sconosciuto, deceduto o decaduto dalla responsabilità genitoriale”. Questo è uno stralcio dell’emendamento sull’affido rafforzato presentato dai senatori Pd Stefano Lepri, Emma Fattorini e Rosa Maria Di Giorgi sulla stepchild adoption.

Nel testo dell’emendamento si legge: “Con la pronunzia di scioglimento dell’unione civile il giudice stabilisce la misura e il modo con cui il genitore affidatario deve contribuire al mantenimento, all’istruzione e all’educazione dell’affidato, nonché le modalità di esercizio dei suoi diritti nel rapporto con esso”. Infine “in caso di morte del genitore biologico o adottivo del minore affidato, il genitore affidatario può avanzare richiesta di adozione”. In sintesi, sono due i casi in cui l’emendamento dei senatori cattolici del Pd prevede che l’affido si possa trasformare in adozione: al compimento dei 18 anni e in caso di morte di un genitore.

L’emendamento potrà ancora essere modificato prima del 22 gennaio e comunque, hanno sottolineato i tre senatori firmatari, ancora non è iniziata la raccolta delle firme.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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