Giampiero Boniperti

C’è stato un tempo in cui i campionati di calcio non si fermavano neppure il giorno del Santo Natale. Questo accadeva nel lontano 1960, durante il boom economico. In quel periodo, definito storico per svariati motivi, mentre il film “La dolce vita” di Federico Fellini faceva arrabbiare il Vaticano, si svolgevano a Roma le Olimpiadi; giochi che riportarono il Paese al centro del mondo. Il 25 dicembre 1960 si giocarono le partite riguardanti la dodicesima giornata del campionato di serie A. Unica eccezione l’anticipo Lazio-Catania (2-2) che si disputò alla vigilia.

L’incontro tra Napoli e Atalanta (0-0), invece, si giocò al San Paolo davanti a 40mila spettatori con fischio d’inizio alle dodici. Orario concordato per assicurare ai tifosi il ritorno a casa dalle famiglie per il pranzo natalizio. Tempo magnifico e pubblico entusiasta segnalarono le cronache del tempo, nonostante l’orario delle dodici spaccate. Nel 2010, quando in serie A fu introdotta la partita delle 12.30, scoppiarono polemiche feroci. I più attenti ricorderanno uno striscione della curva Fiesole a Firenze che rammentava ai più distratti che nella tradizione toscana all’una in punto si mangia!

Nel 1960 a Napoli in 40mila a mezzogiorno andarono a vedere una partita in uno dei giorni festivi più importanti nel calendario cattolico, eppure non fu riportato alcun cenno di risentimento. Le altre partite cominciarono tra le 14.30 e le 14.45 con il panettone che ancora doveva trovare la giusta posizione nel proprio corpo. Anche quel 1960 smentì il luogo comune che a Natale tutti sarebbero stati più buoni. Sotto lo sguardo attento di Vittorio Pozzo, commissario tecnico della nazionale italiana Campione del Mondo nel 1934 e 1938, Bologna e Torino (3-1) se le diedero di santa ragione a causa di un rigore contestato a favore dei rossoblù. L’arbitro Concetto Lo Bello espulse il giovane Enzo Bearzot, centro-mediano granata e futuro c.t. dell’Italia Campione del Mondo nel 1982.

Le cronache dell’epoca riportarono – a discolpa del “Vecio” – che fu tutto un equivoco perché Bearzot, capitano del Torino, voleva fare da paciere mentre l’arbitro Lo Bello interpretò diversamente l’episodio e lo espulse. L’Inter vinse con la Spal (4-1) con doppietta di Mario Corso. La Juve superò la Sampdoria (3-2) con Boniperti nel ruolo di mediana. Il Milan pareggio (0-0) a Bari. Lo scudetto di quell’anno lo vinse la Juventus con il magnifico trio formato da Boniperti-Sivori-Charles. Da quell’anno la serie A ha presentato tante modifiche ai calendari, ma non ha più violato il Santo Natale.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Getty Images

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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