Il Capo dello Stato Sergio Mattarella

100 anni del Consiglio Nazionale delle Ricerche sono l’occasione per guardare al futuro e per affrontare nuove sfide, sempre più complesse, all’insegna della collaborazione internazionale: così all’ANSA la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, in occasione delle celebrazioni per il centenario del più grande ente pubblico di ricerca italiano.

Alla cerimonia ha partecipano il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha fatto un breve intervento fuori programma, il ministro per l’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il premio Nobel Giorgio Parisi, il cui intervento molto applaudito ha denunciato l’insufficienza dei fondi destinati alla ricerca: “Il Cnr – ha detto Parisi – ha una storia di lunghi successi straordinari, ma nonostante questi successi il Cnr, come tutto il comparto della ricerca, è sottofinanziato. I finanziamenti diretti dello stato coprono gli stipendi o poco più e la quasi totalità delle ricerche vengono finanziati con i fondi ottenuti mediante grant, italiani o europei, contratti con amministrazioni pubbliche e anche con privati. L’assoluta scarsezza di fondi da destinare autonomamente a imprese scientifiche – ha proseguito il fisico italiano – impedisce al Cnr di essere in grado di fare scelte strategiche sulla direzione nella quale sviluppare la ricerca. Viene naturale la domanda, se abbiamo ottenuto tutto questo con finanziamenti scarsi per la ricerca, quali meraviglie saremmo stati in grado di ottenere con finanziamenti adeguati? La scarsità di finanziamenti ha come conseguenza l’incapacità di attirare, tranne rare eccezioni, i ricercatori residenti all’estero che esitano a venire in Italia

“In questi 100 anni il Cnr ha svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la ricerca scientifica e l’innovazione in Italia, contribuendo al progresso della conoscenza e al benessere della società”, ha rilevato Carrozza in apertura della celebrazione. “Questo anniversario – ha aggiunto – è un’occasione per riflettere sul nostro passato, ma anche per guardare al futuro con determinazione e ambizione. Il mondo sta affrontando sfide globali sempre più complesse e il ruolo della scienza diventa sempre più cruciale. In questo contesto, la science diplomacy emerge come uno strumento fondamentale. La collaborazione scientifica internazionale – ha concluso la presidente del Cnr – è essenziale per affrontare le sfide comuni e promuovere la pace e lo sviluppo sostenibile”.

“Non posso lasciare questa sala senza esprimere un ringraziamento per quello che fa il Cnr nel paese”, ha detto il presidente Sergio Mattarella in un intervento fuori programma. “Mi colpisce la scritta ‘la ricerca che è venuta dal futuro’, è quello che in realtà ha attraversato quanto abbiamo ascoltato questa mattina. Mi ha ricordato il verso di quel grande poeta austriaco che è Rilke: ‘il futuro che entra in noi’. Il futuro arriva tra di noi, entra in noi attraverso la ricerca. È questa una frontiera fondamentale in qualunque paese, nel nostro lo è particolarmente e va sorretta e sviluppata. È il futuro del nostro paese e questo richiede un ringraziamento molto forte che intendo esprimere ai nostri ricercatori, a quel che viene fatto. Recano davvero il nostro futuro dentro di noi e tra di noi. Il ringraziamento è duplice – ha sottolineato – anche per questo contributo alla vita del mondo che la ricerca fornisce. La ricerca di conoscenze è quel che unisce il genere umano nelle sue migliori espressioni. Per questo ripeto la riconoscenza della Repubblica italiana ai ricercatori che in questo campo si impegnano: grazie per quanto fate”.

“È indispensabile che le ricerche scientifiche non vengano condizionate, pregiudicate, ostacolate interrotte dalle tensioni internazionali”, ha proseguito il Capo dello Stato, “significherebbe far salire sul piano della scienza le irrazionali tensioni che si registrano sulla scena internazionale”. Al contrario, “la ricerca è uno strumento di pace” e  dà “un contributo alla vita del mondo. La ricerca di conoscenza è quello che unisce il genere umano e le sue migliori espressioni, per questo va espressa la riconoscenza della Repubblica italiana ai ricercatori che si impegnano in questo campo”.

La ministra per l’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, ha sottolineato nel suo intervento che sulla ricerca scientifica “abbiamo risorse e competenza: è una sfida che non possiamo perdere” grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Più che di una celebrazione, ha detto il ministro, quella per 100 anni del Cnr “è un festa”. Quelli del più grande ente di ricerca in Italia, ha rilevato ” sono 100 anni di gioventù: la ricerca scientifica per sua natura non invecchia, acquista esperienza e nel frattempo conquista energie e certezze”. Bernini ha quindi detto che “quanto il governo creda nella pervasività” della ricerca “è dimostrato anche dall’incremento, attraverso il ministero che mi onoro di rappresentare, dei finanziamenti statali: in crescita da 685,3 milioni di euro nel 2022, a 709,2 milioni nel 2023”. Secondo Bernini, “la vera grande sfida con cui oggi il Cnr si misura è l’attuazione del Pnrr. Il Consiglio è, infatti, membro di cinque Centri nazionali dedicati a tematiche essenziali che vanno dal supercalcolo all”agritech, dallo sviluppo di farmaci a tecnologia Rna alla mobilità sostenibile. Lavoriamo per uno sviluppo tecnologico che non prescinda dal rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Abbiamo le risorse, le competenze. È una sfida che non possiamo perdere”.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha detto che l’innovazione è una molla indispensabile per progredire, soprattutto in un momento, come quello attuale, nel quale “siamo di fronte a una nuova sfida globale. In occasione del centenario, ha aggiunto, il ministero ha emesso oggi un francobollo ordinario nell’ambito della serie “le Eccellenze del sapere”. Stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in oltre 200.00 esemplari, il francobollo riproduce il logo del Centenario dell’Ente e raffigura un particolare della sede centrale di piazzale Aldo Moro. Riferendosi al ruolo del Cnr e alla ricerca più in generale, Urso ha poi osservato che “in un momento di grande cambiamento è necessario generare nuove idee”, anche attraverso la collaborazione fra centri di ricerca e imprese, lo sviluppo di tecnologie green e modelli innovativi. “È strategico – ha aggiunto  –coordinare le strutture di ricerca nel nostro territorio“, anche alla luce di “una rivoluzione in atto”, che potrà avere ricadute “anche in termini di posti di lavoro”.

Il Direttore Responsabile Simone Tripodi – Foto ImagoEconomica 

 

Il Direttore Simone Tripodi

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