Al sesto giorno di Guerriglia e assalti ingiustificati, il presidente Macron ha deciso di convocare un vertice di emergenza e incontrare tutti i sindaci delle 200 città colpite in seguito alla morte del giovane Nahel, ucciso dalla polizia perché non si era fermato a un controllo mentre guidava un’auto senza patente.

Secondo un bilancio ancora non stimato, sono state oltre 3000 le persone arrestate dall’inizio delle rivolte. Peraltro si tratta di giovanissimi: l’età media delle persone arrestate dalle forze dell’ordine è di circa 17 anni. Sono stati 78 i fermi in Francia nella sesta notte di proteste per la morte del giovane Nahel, ucciso martedì scorso da un poliziotto a Nanterre.

Nelle ultime ore non si segnalano ulteriori gravi scontri. Un’auto in corsa è stata lanciata contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Rose, alle porte di Parigi, e la moglie e uno dei suoi due figli piccoli sono rimasti feriti. Appello della nonna di Nahel: “Fermatevi. Non distruggete vetrine, scuole, bus, ci sono delle mamme. Voglio che finisca, ovunque”.

Ieri pomeriggio intanto nella moschea Ibn Badis di Nanterre si sono svolti i funerali del diciassettenne. Una folla ha accompagnato l’ultimo saluto al giovane

Anche stanotte schierati 45 mila poliziotti
Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha nuovamente annunciato la mobilitazione di 45 mila poliziotti e gendarmi, 7 mila solo a Parigi. Autorizzato l’uso di droni fino a lunedì.Il ministro ha ribadito la necessità di fermezza e di effettuare gli arresti il più rapidamente possibile.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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