Quando l’odore delle elezioni diventa forte scatta tutto l’odio politico che avvince il cuore malato di una opposizione che non ha argomenti e soprattutto nulla da proporre per ridare un minimo di luce alla sua presenza nel Paese!

Questa volta tocca a Carlo Calenda, Leader di Azione, prendere la solita, ripetitiva, noiosa e fastidiosa polemica “dell’insulto e dell’offesa” per dare un poco di luce alla Sinistra, attaccando il Vice Premier, Senatore e Leader della Lega, Matteo Salvini.

La sua “boutade” arrogante di qualche giorno fa: “Abbiamo chiesto a Matteo Salvini ripetutamente di mostrare la prova della rescissione dell’accordo tra Lega e Russia Unita. Non l’ha voluto fare. Con il Pd, il M5S e Sinistra italiana abbiamo depositato una mozione di sfiducia. Basta tolleranza verso chi, ricopre cariche di governo ma è alleato politico di efferati dittatori. Spero che Giorgia Meloni e Antonio Tajani intervengano per imporre a Salvini di fare chiarezza”.

A seguito della sua dichiarazione è passato ai fatti e la motivazione redatta è stata presentata!

Vediamo insieme i contenuti indicativi riportati sulla mozione di sfiducia, relativa da un presunto accordo tra Lega e Federazione Russa, presentata e firmata da Matteo Richetti, Angelo Bonelli, Nicola Frantoiani, Elly Schlein, Stefano Bonaccini ed altri “sinistroidi”:

Ad oltre due anni dall’inizio dell’illegale invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, il Governo della Repubblica Italiana – si legge nel documento – è rappresentato da un ministro e vicepresidente del Consiglio dei ministri che non rinnega nè i rapporti di collaborazione con il partito di Vladimir Putin nè le sue dichiarazioni di elogio a Putin stesso; alla luce di queste considerazioni, il ministro Salvini non può rappresentare degnamente la Repubblica italiana ma, anzi, dimostra di non esercitare appieno le proprie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione“.

La giusta replica del Senatore Salvini: “Sarà la quindicesima mozione di sfiducia che la sinistra propone in questi anni. L’opposizione fa il suo mestiere, se vanno avanti con le mozioni di sfiducia, vuol dire che per loro va bene così, non è un problema per me. Non metto piede in Russia da non so da quanti anni. Non esiste nessun accordo. Non ho mai fatto accordi commerciali con la Russia a differenza di altri che hanno governato col centrosinistra. Una volta che è scoppiata la guerra, per quello che mi riguarda, chi invade, chi aggredisce, chi uccide, chi bombarda, chi semina morte, distruzione e odio non può avere a che fare con me”.

Ovvia e scontata la risposta di Calenda, che è alla spasmodica ricerca di voti e visibilità: “E’ stato la quinta colonna di Putin, mi quereli pure, e si faceva le foto al Cremlino. Al Parlamento europeo diceva darei indietro due Mattarella per mezzo Putin ledendo la dignità nazionale, e non si è mai scusato per questo”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

(fonte: La Repubblica)

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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