Siamo ormai a livello della follia pura e tra poco più di 2 mesi ci troveremo a dover esprimere il nostro voto verso i candidati che formeranno la “nuova” Commissione Europea e viene da chiedersi ma per quale “assurdo motivo” dovremmo alla fine “regalare mega stipendi da 25.000 Euro mese oltre le note spese illimitate” a soggetti che useranno le ricche e agognate poltrone solo per motivi politici e/o personali?

Oggi, il quotidiano “Il Giorno“, da cui ho attinto alcune informazioni, ha proposto un suo articolo per evidenziare quanto pesi l’inclusione nell’ambito della Commissione UE, con particolare riferimento al “velo islamico” sponsorizzato quale elemento positivo e non quale strumento di oppressione il ché fa pensare che per la UE è più importante il multiculturalismo di facciata rispetto alla verità e alla concretezza del problema.

Non a caso la Commissione Europea ha pubblicato un post dedicato all’uguaglianza di genere, all’emancipazione delle ragazze e al diritto all’istruzione nelle aree colpite dalla crisi nel mondo e per dare maggior vigore all’argomento e questo da parte di certi “soloni sinistroidi e acculturati” sono state proposte le immagini di tre bambine, delle quali due portano il velo. 

Pura e vergognosa follia!

Invece di promuovere un messaggio di libertà e di emancipazione, viene proposta e avvallata una testimonianza di totale sottomissione: le bambine devono indossare il velo e le donne e le madri talebane stanno in silenzio.

Silvia Serafina Sardone, nata a Milano il 25 dicembre 1982, membro della Lega e dal 2019 Europarlamentare ha sottolineato: Purtroppo non è la prima volta e probabilmente non sarà l’ultima. Il velo islamico era già comparso per la conferenza sul futuro dell’Europa, per la giornata dei diritti dell’infanzia, per l’evento europeo della gioventù e anche in comunicazioni sull’ecologia e sullo sport, ma non solo! Come dimenticare lo spot del Consiglio europeo con lo slogan ‘La bellezza è nella diversità come la libertà è nell’hijab’. Non si capisce inoltre perché, se lo scopo è segnalare varie culture e religioni, si punta sempre a simboli solamente della religione musulmana e non per esempio quella induista o ebraica?”.

La Sardone ha deciso così di fare chiarezza ed evidenziare come la UE si è deliberatamente prostrata alle comunità islamiche, come ben chiaro da queste campagne e relativi messaggi di parte sull’hijab. 

Ha concluso il suo dire affermando: “Pensando alle battaglie delle donne iraniane o alle violenze che subiscono molte ragazze, anche in Europa, che non vogliono portarlo farò subito un’interrogazione per segnalare questa ennesima scelta che va contro i diritti delle donne e delle bambine“.

Solo una breve considerazione: Cambiare la linea politica nella UE è un fatto indispensabile!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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