VLADIMIR PUTIN Presidente della Federazione Russa

La guerra in Ucraina giunge al  660mo giorno!

Il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, nella conferenza stampa che precede la fine d’anno, ha dichiarato: “La pace in Ucraina ci sarà quando la Russia avrà raggiunto i suoi obiettivi, che rimangono la “denazificazione” e la “demilitarizzazione” del Paese. Senza difendere la sua sovranità, la sicurezza ai confini, i diritti e le libertà dei cittadini, la Russia non può esistere. Non c’è bisogno di una nuova mobilitazione. Attualmente, ci sono 244mila persone mobilitate e si trovano nella zona operativa speciale: 41mila persone sono stati smobilitati per motivi di salute o per raggiunti limiti di età. Quest’anno sono già state reclutate sotto contratto con l’esercito russo 486mila persone. Ogni giorno 1,5 mila uomini russi si arruolano nelle Forze Armate, il flusso di coloro che desiderano difendere la propria patria con le armi in mano non si ferma». Ha poi sottolineato: “Nelle trattative tra russi e ucraini a Istanbul, nel 2022, erano stati concordati i parametri per una demilitarizzazione dell’Ucraina, e quindi per una pace negoziata, ma Kiev ha buttato tutto nel camino. Gli Stati Uniti sono un Paese importante e necessario e la Russia è pronta a costruire relazioni e a ristabilire relazioni con Washington, anche se ha dichiarato non ci sono ancora le condizioni fondamentali per ripristinare le relazioni tra Noi e Loro che devono prima cominciare a rispettare gli altri.”.

Il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, nell’incontro con il Premier slovacco Robert Fico, ha affermato: “Vladimir Putin si sta preparando a una lunga e dura guerra: l’interruzione dell’assistenza militare a Kiev prolungherebbe la guerra, non le porrebbe fine.” Ha inoltre aggiunto che il Presidente Joe Biden manterrà gli impegni presi con il suo omonomo Zelensky, inviando armi, munizioni e aiuti motivato dal fatto che se Putin dovesse mai vincere questa guerra, la sua aggressione potrebbe espandersi su altri Paesi confinanti.

Il Consiglio della Comunità Europea, dopo aver ascoltato le parole di Zelensky, che ha ribadito “non tradite i cittadini e la loro fiducia nell’Europa. Se nessuno crede nell’Europa, cosa terrà in vita l’Unione europea?” ha nuovamente concesso il “via libera” a un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia, affermando: “Per Vladimir Putin la pace in Ucraina ci sarà solo quando avrà raggiunto i suoi obiettivi.” Poi integra il discorso sottolineando: “Kiev oggi non produce quasi nulla in termini di armi e tutto arriva dall’Occidente, ma questo omaggio un giorno potrebbe finire e, a quanto pare, sta finendo“.

Non a caso il Premier ungherese, Viktor Orban, ha fatto ben presente, sia il suo pensiero che la sua irremovibile decisione: “Veto per i soldi in più per l’Ucraina, veto per la revisione del Quadro finanziario pluriennale. Torneremo sulla questione l’anno prossimo”. 

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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