Potremmo, alla luce dei fatti attuali, assimilare la sinistra e i sinistroidi, agli “europarlamentari” che , avendo tanto buon tempo, possono dedicarsi a misurare  la lunghezza delle vongole, a suggerirci che la farina di insetti è più digeribile di quella di grano, che le auto elettriche non inquinano, che è giusto mettere le telecamere sui pescherecci, solo quelle italiani e che il rimedio per ridurre la presenza dei granchi blu è mangiarli e così via, certo, dobbiamo ammettere che sono datati di una fervida immaginazione!

La sinistra, sempre accorta ed attenta nel distinguo “realtà e fantasia” (il termine esatto sarebbe ipocrisia) ed avendo a suo vantaggio molto tempo – visto che non governa e tato meno fa opposizione vera e costruttiva – costruisce castelli sulla sabbia, attribuendo la priorità a temi che ai cittadini interessano ben poco rispetto alle vere urgenze e necessità di un quotidiano sempre più difficile e precario.

Ma vivendo, almeno nell’apparenza; fuori da tale contesto politico, veniamo edotti sul fatto “eclatante” che il Consiglio comunale di Torino, città oberata dai problemi di sicurezza che la portano al terzo posto dopo Milano e Rimini, occupi ben tre ore per “dialogare” dello Ius Scholae legato alla “Cittadinanza Civica”.

Sicuramente un “tema” di rilievo ma non rientra nelle competenze di un Consiglio comunale ma nelle prerogative del Parlamento italiano, anche se non è la prima volta che Torino si propone quale “apripista” identificandosi come città progressista e controcorrente.

Eppure, indifferenti alle leggi vigenti su tale materia, la maggioranza torinese di centrosinistra, ignorando le proteste dell’opposizione, con apposita modifica dello Statuto Comunale ha istituito la cosiddetta “Cittadinanza Civica”, che verrà concessa a tutti coloro che avranno completato un ciclo scolastico di primo o secondo grado oppure professionale di tre anni. Pertanto se un “ragazzo” di 13 anni giungesse in Italia e superasse l’esame di terza media, completando un ciclo di studi, potrebbe ottenere la fantomatica “cittadinanza civica”.

Anche se in realtà tale cittadinanza non ha nessun tipo di valore legale, la maggioranza di centro sinistra sostiene che la stessa rappresenta “un provvedimento simbolico dalla forte valenza politica”.

Alla luce dei fatti sembra piuttosto che si tratti dell’ennesima “fantasia” ideologica che non porta e non porterà nulla.

Il Consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Ferrante De Benedictis, dopo uno scontro con la maggioranza di sinistra ha sottolineato: “Trattasi di una scelta demagogica e priva di sostanza, che intende trasformare dei migranti in cittadini concedendo loro la cittadinanza civica”.

Ribadiamo che l’integrazione è un tema che dovrebbe essere lasciato al Parlamento e all’esame attento di ogni possibile rischio e non essere utilizzato come arma politica per fare a gara a chi è più progressista, ridicolizzando il “problema”!

Per la cronaca ricordiamo che già nel 2014, l’ex Sindaco Piero Fassino, sempre a Torino, utilizzò la “Cittadinanza Civica” per classificare i nati dopo il 17/12/2012 concedendola in una cerimonia alla presenza dell’allora ministro Cécile Kyenge a ben 600 bambini. Ma tutto si concluse in quella cerimonia torinese, che non ebbe più seguito alcuno.

Una riflessione: Sinistra e sinistroidi davanti all’emergenza migratoria, ai gravi problemi sulla sicurezza, al risorgere del fondamentalismo islamico, al terrorismo di Hamas, con città in fiamme e migliaia di morti, dopo nove anni, l’unica cosa che riescono a concepire è mirata a realizzare l’ennesimo “spot” privo di ogni fondamento sia logico che politico.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui