EDI RAMA PREMIER ALBANESE GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Tutta l’opposizione scatenata contro l’accordo voluto e firmato dalla Premier Giorgia Meloni con il Presidente dell’Albania Edi Rama, in merito alla costruzione di due centri accoglienza per i migranti nel suo Stato.

Riporto, per la cronaca, le affermazioni a caldo di 4 esponenti della sinistra che ovviamente contestano l’operato della Premier Giorgi Meloni, dimenticando quanto i “sinistroidi” si sono adoperati a fare in merito ai migranti nei loro plurimi governi “usando” le Cooperative, di cui una buona parte indagate per la loro “discutibile” gestione e con i risultati che vediamo tutti i giorni nelle nostre città!

Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche Migratorie della Segreteria Nazionale del PD si è contrapposto a tale provvedimento e ha dichiarato: “L’accordo che il governo Meloni ha raggiunto con il governo albanese sembra configurarsi come un pericoloso pasticcio, parecchio ambiguo. Se infatti si è, come sembra, di fronte a richiedenti asilo, appare assolutamente inimmaginabile compiere con personale italiano e senza esborso di risorse, come annunciato, le procedure di verifica delle domande d’asilo. Non si comprende poi come possano essere gestiti gli eventuali ricorsi e meno ancora come possano verificarsi gli eventuali rimpatri in assenza di accordi bilaterali. Il governo continua a gettare pericoloso fumo negli occhi ignorando quanto stiamo sostenendo da tempo e prima di noi aveva affermato con grande autorevolezza il Presidente Mattarella: servono nuove vie d’accesso legali. Questo dovrebbe essere il terreno prioritario su cui lavorare. Inoltre pensiamo che in Europa debba essere ripresa la battaglia per cambiare le regole derivanti dagli accordi di Dublino e perché si compia vera redistribuzione obbligatoria della gestione dell’accoglienza. Scelte che implicano strategie chiare e trasparenti.”

Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, si scaglia contro tale accordo e afferma: “Quello che il governo ha definito come un ‘importantissimo protocollo di intesa’ non è altro che una politica di respingimento mascherata da cooperazione internazionale. Definire questi centri in Albania semplici luoghi di gestione dei flussi migratori è eufemistico e fuorviante. Ciò che sta accadendo è una vera e propria deportazione in palese violazione delle convenzioni e del diritto internazionale: il principio di non-refoulement è chiaro e non può essere aggirato. Non possiamo tollerare che il diritto di asilo venga svuotato di significato attraverso accordi che prevedono di spostare persone in un paese extra Ue senza garanzie sufficienti per i loro diritti fondamentali. Il governo italiano sta delegando la gestione dei migranti irregolari, di fatto esternalizzando le proprie responsabilità, con il rischio di creare campi di permanenza che potrebbero non assicurare standard adeguati di accoglienza e rispetto per la dignità umana.”

Nicola Fratoianni, Segretario Nazionale di Sinistra Italiana, tanto per non smentire il suo ruolo e la sua posizione ideologica, ribadisce: “Ci mancava solo la delocalizzazione in Albania dei naufraghi salvati dalle acque del Mediterraneo. Questa destra ogni giorno se ne inventa una: non contenta di essere isolata in Europa dove è evidente non conta assolutamente nulla, non contenta dei nuovi famigerati Cpr che vuole costruire in giro per l’Italia, incapace di gestire le politiche migratorie, ora si impegna a costruire e a gestire in Albania megacentri di dubbia natura giuridica. Non oso pensare ma già immagino che cosa potrebbe accadere in quei megacentri che hanno in mente nulla di buono.” 

Riccardo Magi, Segretario di + Europa, conclude questa serie di invettive, sottolineando: “L’accordo annunciato oggi da Giorgia Meloni ed Edi Rama per la delocalizzazione dei migranti fa spavento. Praticamente si crea una sorta di Guantanamo italiana, al di fuori di ogni standard internazionale, al di fuori dell’Ue senza che possa esserci la possibilità di controllare lo stato di detenzione delle persone rinchiuse in questi centri. E’ anche un accordo illegittimo: l’Italia non può trasportare in un Paese fuori dall’Ue persone salvate in mare, come fossero pacchi o merci. In ogni caso, tutto quello che riguarda la condizione del cittadino straniero deve essere regolata da una legge che rispetti le convenzioni internazionali e il diritto europeo. Un protocollo d’intesa non basta.” 

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

 

 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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