Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture

Come era prevedibile la Sinistra, i Sinistroidi e i Radical chic, sono un tutt’uno nella strenua difesa della moglie di Alexi Navanly, Sig.ra Yulia Navalnaya.

Non hanno ancora “sepolto” la vittima di questa tragica morte addebitata senza prova alcuna al Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, che la vedova dichiara sui social e sui canali televisivi:“Continuerò io la sua battaglia!”

A parte il caso verificatosi sul Social X anche in Italia il gioco forza politico si scatena in tutte le sue forme verbalmente letali in uno scambio di opinioni che sembrano legate solo alle elezioni politiche interne e alle prossime europee.

Il Senatore Salvini, Leader della Lega, Vice Premier e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, toccato nel vivo, per la sua pregressa collaborazione con la Russia, afferma: “Tutte le fesserie sui legami della Lega con la Russia sono state archiviate, i giudici hanno detto non esiste nulla. Difficilmente riesco a sapere cosa succede in Italia, come posso giudicare cosa è successo dall’altra parte del mondo? Capisco la posizione della moglie di Navalny, bisogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi». 

Scatta immediata l’osservazione di Carlo Calenda, Leader di Azione, che cavalca a spada tratta questo tragico evento per portare acqua al suo mulino e pesantemente sottolinea: “Il giudizio dei magistrati di una dittatura non conta nulla. Hai mandato i tuoi ad una manifestazione contro l’assassinio di Navalny. Dacci evidenza che l’accordo con Russia Unita è stato disdetto. Ora chiedo al mio ufficio studi di verificare uno per uno gli imprenditori che hanno finanziato la Lega che legami hanno con la Russia. Ricordati di querelarmi».

Reagisce anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che sembra non condividere il pensiero dell’alleato del centro-destra, che replica:  “La Russia non tollera nessun vero elemento di democrazia, Navalny di fatto è stato ucciso dal sistema. E quel sistema è pericoloso per l’Europa. Ho incontrato a Bruxelles sua moglie: a lei ho ribadito la vicinanza dell’Italia e del G7, la condanna di ciò che è accaduto a suo marito, che è stato vittima di una persecuzione ingiusta, detenuto in un gulag che ricorda l’Unione Sovietica».

Inevitabile diatriba, le elezioni e i voti sono più importanti delle “verità” che fanno la Storia!
A cura di Pier Lugi Cignoli – Foto Imagoeconomica
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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