Camilla Guerrieri (1628 – 1664), figlia di Giovan Francesco Guerrieri da Fossombrone, nacque in un un periodo storico in cui la formazione e la carriera professionale nelle arti pittoriche era quasi del tutto preclusa alle donne, divenne una figura di spicco del panorama artistico del seicento marchigiano, con uno stile a volte paragonato a quello di Caravaggio, di cui subì l’influenza durante il proprio periodo di formazione a Roma presso la bottega di Orazio – Di Camilla Guerrieri sono diverse le opere a noi giunte, tra cui la tela della “Madonna orante”, si presume realizzata intorno al 1650-55 e oggi esposta nella Pinacoteca Civica “A. Vernarecci” di Fossombrone, mentre a Senigallia, nella Pinacoteca diocesana di Arte Sacra, è visibile la “Madonna con Gesù Bambino, San Giovannino e Sant’Aldebrando“, un dipinto, un olio su tela di medie dimensioni, alto 141 centimetri, che evidenzia la Madonna, seduta su un trono di nuvole, che tiene in grembo Gesù Bambino e con la mano destra stringe la spalla di San Giovannino, riconoscibile per il vestito di pelli e la croce di canne lunghe ed esili, che impugna nella mano sinistra, avvolta da un drappo riportante la scritta “Ecce Agnus Dei”
Parliamo ora del piccolo dipinto – 14 centimetri di base e 16 di altezza – realizzato su base di ceramica dalla stoica pittrice “Camilla Guerrieri”, che ha trovato finalmente “pace” ed ora è esposto nella “Galleria degli Uffizi” a Firenze.
Gli appassionati d’Arte ne sono entusiasti in quanto trattasi di un’opera degna di particolare qualità e rilievo storico!
Per la cronaca in tale “cammeo pittorico” si evidenzia Camilla stessa che, con il pennello tra le dita, sta realizzando il “ritratto” di Vittoria della Rovere, commissionatole dal padre il Duca Francesco Maria della Rovere, di Pesaro, in occasione della sua partenza, a soli 13 anni, per convolare a nozze con Giangastone dei Medici a Firenze, dove in seguito la Guerrieri trascorse oltre venti anni alla corte dei Medici.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica
