Il Cesena saluta la coppa Italia al Dall’Ara sotto gli applausi dei circa 2000 tifosi romagnoli.

Il Bologna d’altronde ha recitato la sua parte con due tiri in porta e due gol per tempo. La formazione di Motta in un calcio di Agosto non poteva fare di più con i carichi della preparazione estiva anche se la differenza tecnica di categoria in campo si è vista da San Luca. Più possesso palla, più personalità, più intraprendenza nel cercare la porta difesa da Pisseri incolpevole nelle reti rossoblu perché viziate da deviazioni.

Il Cesena di Toscano ha provato a creare qualche pericolo con Adamo (rigore netto sul fallo in area), ma sia Cristian Sphendi che Bumbu sono apparsi senza carattere e troppo lontani dall’idea di gonfiare la rete. Malissimo invece Donnarumma che non ha mai cercato l’incursione giusta per creare scompiglio e fare crescere il baricentro bianconero, ma per un calciatore di livello come lui il tempo per crescere in campionato c’è ne è a uffa.

Sono rimasto invece sintonizzato su Giovanni e Francesconi, due giovani interessanti che daranno sicuramente un contributo ai compagni nella nuova stagione, quella che conta come avere il pane tutto i giorni a tavola, palla a terra e visione del gioco ammirevole.

Il derby d’America dunque lo vince Saputo che con la nutrita produzione di mozzarelle e non solo negli STATES si è meritato la laurea nella Dotta Universitaria, mentre per la famiglia Aiello occorrerà ancora un po’ di tempo per scrivere negli uffici legali quell’atto che libererà il Cavalluccio per la corsa in serie B.

Ieri sera a Bologna ho rivisto una bella cornice di sport e su questo sarà d’accordo anche il mio amico Italo Cucci. Quel calcio campanilistico che fa suonare le campane per onorare una Regione che non si è mai piegata nemmeno dopo le avversità climatiche; e so per certo che in fondo al di là del derby antichissimo una ragione per convivere esiste ed è quella che la borghesia, l’educazione non si è mai spenta.

Viva il calcio che aiuta anche a ricordare tempi nostalgici con il canto di Romagna Mia e le parole di Lucio Dalla.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Rega

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui