Per la cronaca tali Autovelox vennero posizionati nel Comune di Scandolara Ravara nel 1991 da un’Azienda bresciana, poi fallita, la “Italservizi” e sembra che una parte del denaro venne dato alla stessa dai funzionari pubblici. La Giunta comunale decise di recedere il contratto e venne citata in giudizio, con un “procedimento” che solo oggi ha trovato la sua conclusione, ci sono voluti come detto 33 anni! Il Comune perse sia in primo grado che in appello e in Cassazione e nel 2016 quando si passò in giudicato erano trascorsi 25 anni. L’allora Sindaco era Velleda Rivaroli che ha ricordato: “Avremmo dovuto pagare 143 mila euro. Chiedemmo uno sconto al Giudice, tenendo presente che da un lato Italservizi era ormai fallita e che il Comune aveva qualche difficoltà, come tutti gli enti pubblici di piccole dimensioni. Ottenemmo la possibilità di pagare “soltanto” 100 mila euro, divisi in due rate tra il 2016 e il 2017 e il debito venne saldato”. Ma tale debito era “fuori” bilancio e per legge avrebbe dovuto essere comunicato alla Corte dei Conti per valutare se eventualmente configurabile un danno erariale. Nel 2022, venne registrata la prima sentenza contro la giunta del 1991, che, pur presentando ricorso, subì una nuova sconfitta vedendosi così obbligata, 33 anni dopo a corrispondere la somma di 120.000€ compresi interessi e spese di rito. L’attuale Sindaco di Scandolara, Roberto Oliva, sottolinea: “Quando lo abbiamo saputo, la prima reazione è stata di tristezza. Al di là dei soldi che il Comune percepirà, io credo che chi agì nel 1991 lo fece consapevole di avere preso la decisione giusta contro quei velox non in regola. Peraltro, non mi risulta ci siano altri casi simili, nonostante la “Italservizi” avesse distribuito i suoi macchinari anche in altri comuni: soprattutto mi sembra una beffa che si arrivi a pagare a oltre trent’anni dai fatti”.
Alla fine CHI pagherà veramente? Noi o la Pubblica amministrazione?
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica
(Fonte: Il Corriere – Moto.it)