Il nono turno di campionato promette molto, tra chi “deve” risvegliarsi da un bruttissimo inizio (Inter), chi vuole ripartire subito dopo un ko europeo (Milan), chi vuole confermarsi in ripresa (Juve) e chi proseguire il felice momento e restare in testa alla classifica, vedi Napoli ed Atalanta.

L’aperitivo degli anticipi vede l’Inter affrontare il Sassuolo e, per quanto in “convalescenza” i nerazzurri la spuntano, grazie al “vecchio” Dzeko, uno buono per tutte le stagioni, pur se spesso sottovalutato o poco considerato.
Dopo l’ora del thè, ecco che in un San Siro pieno, c’è il clou del turno, un Milan-Juve che promette scintille; i rossoneri vogliono dimenticare subito il Chelsea, i bianconeri dare un segnale che la riscossa è iniziata davvero.
Alla fine vince piuttosto nettamente il Milan, mentre la Juve risprofonda nelle solite mancanze che ormai sono troppo datate per essere passeggere.
A Pioli mancano parecchi giocatori, ma nessuno se ne accorge, mentre le assenze di Allegri non possono più essere considerate un alibi; anche perché dopo mesi di assenza, quale potrà essere il rendimento dei lungodegenti? Pensare che Pogba e Chiesa risolvano i problemi bianconeri non è sperare nei miracoli? Anche perché si può far finta di nulla davanti alle troppe manchevolezze che il campo mette invariabilmente a nudo?
La serata di Bologna-Sampdoria è invece l’inno a chi pare non voler vincere, dato che l’1-1 finale dimostra che entrambe valgono la classifica che si ritrovano; magari alla fine sarà salvezza, però che pochezza!
La domenica inizia con Torino-Empoli, che i granata tentano in tutti i modi di regalare ai toscani, prendendo gol nell’unico vero tiro in porta subito e vanificando sotto rete (anche con due gol annullati) quanto di buono fatto relativamente al gioco.
Anche la fortuna pare contro il Toro, ma poi causa un rimpallo “sistema” le cose per un pari che va stretto ai granata e fa strozzare in gola la soddisfazione dei “Cairo vattene”.
Pomeriggio con un’Udinese-Atalanta che nessuno pensava fosse sfida di vertice; bergamaschi in vantaggio di due reti, ma friulani che li “acchiappano” dimostrando di meritare ampiamente le prime posizioni della classifica.
A Udine fanno d’abitudine le cose con serietà e competenza, senza lasciarsi condizionare da nulla e nessuno, mentre a Bergamo, senza Coppe internazionali, sono tornati ai risultati delle scorse splendide stagioni.
Corre il Monza che con Palladino in panchina raccoglie la terza vittoria consecutiva; Spezia steso e classifica più consona alle aspettative, magari oltre i meriti ed i limiti, però per una neofita della massima serie, cosa chiedere di più?
Pomeriggio chiuso con Salernitana-Verona e vittoria dei granata quando si attendeva solo più il triplice fischio arbitrale; Nicola tira un sospiro di sollievo, almeno per ora, mentre Cioffi recrimina e forse inizia a rimpiangere Udine.
Fine pomeriggio con il Napoli che cerca il primo posto solitario a Cremona e se anche la città del torrone non è Amsterdam, i ragazzi di Spalletti non fanno differenze; il risultato diventa “rotondo” nel recupero, cosa che dà un tocco ancora più bello alla vetta solitaria dei napoletani.
Roma-Lecce va a chiudere la domenica, nel “derby” giallorosso che evoca antichi patimenti romanisti e nonostante la vittoria i problemi ritornano visto l’infortunio di Dybala, come sempre il risolutore insieme a Smalling delle questioni della formazione di Mou.
Il Lecce resta presto in inferiorità numerica, ma per batterlo serve un rigore, che non fa che amplificare i problemi sottoporta di Pellegrini e compagni; difetto però comune a molte altre formazioni, magari capaci di creare senza produrre reti, la cosa che nel calcio conta oltre ogni merito.
Nel posticipo del lunedì, altra bella sfida tra una Fiorentina alquanto deludente ed una Lazio che vuole proseguire la propria corsa verso la zona Champions.
Alla fine arrivano conferme di quanto visto in questo primo scorcio di campionato: una Viola deludente ed una Lazio che ha spiccato il volo giusto.
Eppure la Fiorentina veniva data come una delle protagoniste del mercato, mentre sulla Lazio non mancavano perplessità e critiche, che il 4-0 di stasera ha spazzato via nel bene per qualcuno e nel male per altri, con Sarri che esulta ed Italiano che chissà se domani siederà ancora sulla panchina gigliata!
Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse
Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

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