Mancano una manciata di giorni alla partenza del nuovo viaggio di Emanuele Sapuppo, ormai conosciuto in tutta Italia come “Il barattatore di libri”.

Partirà in monopattino stavolta, con uno zaino pieno solo dei suoi “essentials”: un cambio di vestiti, pochi prodotti per l’igiene personale, e i suoi libri. A quanti ancora non lo conoscessero, ho l’onore di presentarvelo: aveva un posto fisso Emanuele, una famiglia, un figlio, una bella macchina, e tutto quello che apparentemente gli avrebbe dovuto – o potuto – garantire la felicità (Capii infatti che fino ad allora la mia felicità era solo apparente, un’illusione appunto, incorniciata dalle mie “preziose” zone di confort, ecco, chissà, un inganno dei sensi forse, da cui assolutamente uscirne non mi sarebbe mai venuto in mente). Eppure, la sua anima non trovava pace. Correva l’anno 2000.

La sua sofferenza era ormai troppo evidente e limitante, perciò Emanuele decise di essere fedele e coerente a se stesso, e iniziò a spogliarsi di tutto quello con cui non era più in sintonia: persone, cose, lavoro. Dopo una prima importante svolta, negli anni successivi comprese che però, per essere davvero felice, la sua vita avrebbe dovuto trovare il proprio Senso; lasciò quindi il lavoro e insieme ad esso la certezza del posto fisso, perché nel frattempo aveva compreso che le vere certezze su cui si costruisce una vita sono quelle della propria anima; aveva compreso che solo se fosse arrivato ad amare se stesso, e a vivere nell’essenziale, sarebbe diventato veramente ricco (Non è più ricco chi possiede di più, ma chi necessita di meno). Nel 2014 assecondò finalmente il suo talento, e esordì come scrittore con “Il risveglio di Jacopo Canegatti”, racconto esoterico ambientato nella vecchia Roma, che divenne l’unica vera fonte di sostentamento del suo primo viaggio.

Partì infatti nel settembre 2015 con poche copie del libro nello zaino, le distribuì alle persone che la vita gli fece incontrare, e che ricambiavano con offerte libere, di varia natura, che gli permisero di mantenersi.

Quando tornò, raccontò le meravigliose avventure di questa esperienza vissuta, in un libro che decise di intitolare, su suggerimento di un’anima speciale, “Il barattatore di libri”.
Al telefono, emozionato, mi ha confidato: “Sono felice di ri-partire, e di poter donare alle persone la mia testimonianza, che è un’iniezione di speranza, fiducia, coraggio e rinascita. Mi sto allenando quotidianamente, sia fisicamente che spiritualmente, per affrontare questo nuovo viaggio, forte delle mie certezze, insieme al mio miglior amico: me stesso.

Non vedo l’ora di partire e di incontrare nuove persone; le persone che incontriamo nella vita sono nostre estensioni, nessun incontro è per caso. E poi non vedo l’ora di vedere quanti e quali miracoli questa nuova missione mi donerà di ricevere. E ricambiare, facendomi dono a mia volta. Come? Beh, è molto semplice: accendendo scintille. Sì, perché ogni persona ha una scintilla dentro, che ha bisogno di ardere.

Io, mettendomi a servizio, donando il mio racconto e la mia testimonianza, permetterò a quella scintilla di ardere, e diventare fuoco. Così la mia missione sarà compiuta, e il Senso della mia vita realizzato”.

La partenza del nuovo viaggio di Emanuele è prevista per il 15 settembre da San Giovanni Rotondo, casa di Padre Pio, e toccherà i capoluoghi di tutte le regioni d’Italia. Parte del ricavato della vendita dei suoi libri sarà devoluto in beneficenza.

Se vorrete conoscere i dettagli del suo viaggio, potete seguirlo sulla sua pagina facebook Emanuele Sapuppo. Io, dal canto mio, non vedo l’ora di incontrarlo.

A cura di Sara Patron – Foto Sara Lombardo

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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