UCRAINA OCCIDENTALE, ADDESTRAMENTO DEI CIVILI ALL’ USO DELLE ARMI DA FUOCO. GUERRA CONTRO LA RUSSIA RESISTENZA UCRAINI PROIETTILI

In realtà il titolo più giusto sarebbe: INFLAZIONE, che corre, galoppante, in grande rialzo …. preoccupante!
C’è infatti purtroppo un nuovo grandissimo problema, ormai all’attualità, ovvero un aumento dei prezzi che Covid e clima avevano già avviato, ma a cui la guerra russo-ucraina ha dato il “tocco” in più, quello decisivo per l’evolversi della situazione.

Parlare, da noi, del carburante a 3/4 euro il litro, è prospettiva preoccupante ma non così distante nel tempo, specie se guerra, sanzioni e contrapposizioni, non avranno fine in un tempo brevissimo; già eravamo alle prese con l’aumento dei prezzi di gas ed energia elettrica, ma quella era solamente una prima avvisaglia e slegata dagli ultimi, tragici, fatti.

Parlare dell’aumento del carburante è riduttivo, ma significativo, perché coinvolge tutta una serie di altri aumenti a catena, considerando quanto siamo legati al trasporto su gomma di merci di ogni genere, quelle che giornalmente consumiamo ed utilizziamo, per non parlare dei nostri spostamenti quotidiani ….
Certo, se il buon Vladi gira la “chiavetta”, o apre le “porte” di Chernobyl e Zaporizhzhia, sono cavoli acidi (pure per lui) e l’inflazione in aumento sarebbe l’ultimo dei problemi, però oggi non possiamo comunque dormire sonni tranquilli, comunque.

Il Covid (grazie all’uomo) ha riempito i nostri ultimi due anni e non solamente “inquinandoci” la salute, anche sotto l’aspetto puramente psicologico; così come i cambiamenti climatici (altro problema creato da noi stessi) ci stanno portando verso un futuro incerto e chissà quanto duraturo ….
Poi è arrivato lui, lo Zar Vladimir, con le sue smanie di grandezza, la sua sete di potere, abilmente mascherata per anni, o magari solo “ignorata” da politici pusillanimi e con una vista che non è andata più in là del proprio naso, magari impegnati a guardare verso la Cina anziché avere un quadro generale del mondo intero e non di qualche suo spicchio.

Fatto sta che oggi, mentre rombano i cannoni e si bombardano scuole ed ospedali invece di caserme, siamo davanti al fatto compiuto, senza grandi possibilità di incidere sugli accadimenti, pena il possibile uso delle armi nucleari, un deterrente per chiunque non abbia in sé infusa la dottrina della guerra a qualunque prezzo.
Parlare di inflazione, di aumento dei prezzi, è sollevare un problema che in questo momento è tanto reale quanto di difficile soluzione, anche solo parlando di contenimento dei prezzi, del tentare di ridurre al minimo gli effetti di una situazione che certo non è risolvibile nel breve periodo.

Già solo il costo dei carburanti, in aumento giornaliero, porta con sé una spirale di situazioni dagli effetti di un tornado e che coinvolge tutti, nessuno escluso, naturalmente ciascuno con le proprie possibilità finanziarie, ma quanti italiani possono dire di fregarsene che la benzina costi 1,50 euro invece di 4, salvo che basti indossare la maglietta con l’effige di Putin per esserne fuori, tanto alla benzina di qualcuno ci pensa lui?

In Ucraina si muore sotto le macerie delle bombe ed è cosa terribile, da noi succederà di morire di fame e di stenti, magari ritrovati “casualmente” dopo due anni dal decesso, in casa soli, cosa chissà quanto meno terribile, ma purtroppo altrettanto reale.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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