Il numero delle vittime sale a 35.400. Il totale degli attualmente positivi è di 14.867. Discoteche, ricorso a ar del Lazio per riapertura; circolare del Viminale ai prefetti.

Sono 320 i nuovi casi di coronavirus in Italia, a fronte di 30.666 tamponi fatti nelle ultime 24 ore. Lo riporta il bollettino quotidiano sulla situazione del covid-19 in Italia pubblicato sul sito del ministero della Salute. Ieri l’incremento era stato di 479 casi a fronte di 36.807 tamponi effettuati. I morti registrati oggi per il Sars-Cov-2 sono quattro, numero invariato rispetto a ieri.
I deceduti in totale sono 35.400. Il totale dei casi in Italia dall’inizio della pandemia sale a 254.235. Sono 14.867 gli attualmente positivi al coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 134 persone.

Degli attualmente positivi 810 sono ricoverati con sintomi, ieri erano 787, con un aumento quindi di 23 ricoveri; 58 sono in terapia intensiva più due rispetto a ieri; 13.999 sono in isolamento domiciliare. I dimessi e i guariti sono in totale 203.968 con un incremento di 182 casi.

La regione con il più alto incremento di contagi oggi è la regione Lazio, con 51 nuovi casi, seguita dal Veneto con 46 nuovi casi, dalla Lombardia con 43 nuovi casi e dall’Emilia Romagna con 41 nuovi casi.

Le regioni a zero contagi sono solo Molise e Basilicata. Lombardia, 43 nuovi positivi e nessun decesso Nelle ultime 24 ore in Lombardia non si sono registrati decessi per Coronavirus, mentre i nuovi positivi sono 43, su 4.174 tamponi effettuati. I ricoverati in terapia intensiva, si legge nel bollettino quotidiano, sono 14 (+1), stabili a 147 quelli non in terapia intensiva. I guariti e dimessi sono 85. Il totale dei guariti/dimessi sale a 75.248 (+85), di cui 1.321 dimessi e 73.927 guariti. Il totale dei decessi in Lombardia resta di 16.840. Fra le province, il maggior numero di nuovi casi, 10, si registra a Milano, di cui 3 in città, e a Como di cui 9 sono di età compresa fra i 18 e 21 anni, alcuni dei quali rientrati dalla Croazia.

Per quanto riguarda le altre, 6 casi a Varese; 3 a Monza; 1 a Lodi, Pavia e Mantova e nessun caso a Lecco, Cremona e Sondrio. Lazio: 51 casi, la metà di importazione. Nessuna vittima “Oggi registriamo 51 casi e zero decessi. La metà di questi casi è di importazione. Sei i casi di rientro dalla Sardegna con link a una festa a Porto Rotondo, otto gli operatori sanitari riferiti al cluster della casa di cura delle Ancelle Francescane del Buon Pastore (Asl Roma 1).

I casi di importazione o che riguardano giovani di rientro da vacanze provengono: dieci da Grecia (quattro da Corfù), otto i casi di rientro da Spagna, tre i casi da Croazia, due casi da Ucraina, due casi da Malta e un caso da Francia. Dopo l’aeroporto di Fiumicino sono partiti anche a Ciampino i test rapidi, i viaggiatori ringraziano i nostri operatori sanitari per la professionalità che stanno dimostrando”. Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Il sistema sta funzionando – aggiunge – e siamo pronti ad esportare il ‘modello di Roma’ per la sicurezza in aeroporto a chi ce lo richiede.

Un ringraziamento particolare alla società Aeroporti di Roma (ADR) e al Ministero della Salute.

Per i casi di rientro da Grecia, Croazia, Spagna e Malta sono attivi sul territorio anche 18 drive-in ad accesso diretto senza prenotazione e gratuiti”. Discoteche, ricorso a Tar del Lazio per riapertura Il Silb Fipe, associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, ha deciso di presentare un ricorso immediato al Tar del Lazio per la riapertura immediata delle aziende. Circolare Viminale a prefetti Dopo l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza sullo stop al ballo e l’obbligo di mascherine dalle 18 alle 6 nei luoghi della movida, il capo di Gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi – a quanto apprende l’Ansa – ha inviato una circolare ai prefetti per invitarli a convocare i Comitati provinciali dell’ordine e della sicurezza in modo da organizzare i servizi di vigilanza sul territorio per far rispettare le nuove prescrizioni.

A cura di Silvia Camerini – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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