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Nuove tensioni” e “nuovi rischi” per l’economia italiana, questo in sintesi, il Centro studi di Confindustria, che sottolinea il pericolo dovuto alla “forte riduzione dei transiti nel canale di Suez per gli attacchi del gruppo yemenita degli Houthi. I prezzi di gas e petrolio non ne hanno risentito finora, ma restano alti”.

A fine 2023 il Pil potrebbe essere andato meglio dell’atteso: ripartiti servizi e costruzioni, ma l’industria resta debole”. L’inflazione è ai minimi in Italia ma non in Europa, quindi i tassi possono restare alti “per alcuni mesi“.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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