E’ il momento peggiore, quando ti accorgi che sei diventato cieco, che il mondo ti crolla addosso per colpa di una PEC cortissima: “NO”!
Capisci che la terra trema e i battiti del cuore aumentano, la pressione sale. Ti indigni, cerchi una strada alternativa, ma davanti a te esiste solo il precipizio e tutti si allontanano.
La parola FALLIMENTO, incute paura, alimenta la vergogna, toglie la dignità e alcune volte ti porta alla morte. Eppure, la legge è antica e andrebbe cambiata. Ma andrebbero cambiati gli stessi meccanismi di chi controlla il calcio, mi riferisco ai poteri forti della vecchia politica, a quei finanziatori che giostrano dietro a fondi di carta pesta, alle banche amiche degli amici intimi.
Cosa si prova dunque, quando non è più solo una questione di calcio, ma in mezzo ci sono persone, famiglie, dipendenti e collaboratori che per il Cesena calcio hanno speso gran parte della loro vita?
Lo prova a spiegare il presidente Giorgio Lugaresi con una lettera drammatica che fa arrivare ai propri avvocati, ad alcune testate giornalistiche…
Giorgio Lugaresi in una parte della lettera – “Sono disperato e furioso – ringrazio gli imprenditori che mi hanno aiutato (pochissimi) e mi sento di accusare tutti quelli che non l’hanno fatto, compreso il sindaco della città, Paolo Lucchi…“.
Chiudo ancora con: è il momento peggiore, ma non dimentichiamo mai che a Cesena i miracoli si avverano; è ancora troppo presto per arrendersi, noi uomini con la zappa, l’aratro e il cappello di paglia.
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega