E’ successo due giorni fa nella cittadina di San Benedetto dei Marsi (AQ).
L’orsa Amarena, mamma di due cuccioli di circa 7 mesi, era amata da tutta la comunità, girava spesso tra le strade alla ricerca di cibo, ma mai aveva dimostrato forme aggressive nei confronti degli abitanti, era considerata la loro mascotte e molte sono le foto scattate al suo arrivo o al suo passaggio.
Eppure, un certo Andrea Lombruni, macellaio e cacciatore, residente a San Benedetto, munito della sua doppietta non ha esitato un secondo a spararle al cuore, con l’intento di assassinarla, in quanto passava nella sua proprietà seguita dai suoi cuccioli.
Interrogato in merito ai fatti ha replicato affermando che si era impaurito, che l’orsa aveva ucciso alcune delle sue galline e temeva una sua aggressione!
Un provetto cacciatore, armato e nel suo terreno, teme un’orsa che mai ha fatto danni o creato situazioni difficili? 
Poco credibile! 
Forse ha deciso di avere il suo “trofeo”, e, ricordando che nel 2014, in un paese poco lontano, si era verificato un fatto analogo – (un agricoltore aveva ucciso un Orso perché aveva, per fame, preso di mira le sue galline e dopo una prima assoluzione era stato condannato a pagare una ammenda alla LAV – Lega Anti Vivisezione, di 3 mila Euro) – ha deciso con premeditazione di giustiziare “Amarena” lasciando al loro destino i due cuccioli, che ancora vagano nei boschi, forse alla ricerca della loro mamma.
Da poco la notizia che sono stati avvistati e si sta procedendo al loro recupero!
Tutta l’opinione pubblica è schierata contro l’Assassino e le Forze dell’Ordine hanno provveduto a tutelare la sua abitazione, presa d’assalto da alcuni suoi concittadini.
Ora si chiede un processo per direttissima dove almeno una volta il buonismo venga messo da parte, venga data al “colpevole” il massimo della pena e delle ammende previste in tali casi dalla legge, il Popolo Sovrano “vuole” vera giustizia e non un palliativo della stessa!
Per la cronaca ricordo che l’Articolo 544 bis recita: “Chiunque per crudeltà o altra necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni e al paragrafo “ter” con una multa da 500 a 3.000 Euro. Ma esiste anche la Lex 157 a “tutela della fauna” che all’articolo 30 prevede l’arresto da 3 a 12 mesi e una ammenda da 2 a 12.000.000 di Euro.
Amarena non doveva morire, sia fatta Vera Giustizia!
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Repertorio 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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