Graminacee, Parietaria, Betullacee, Oleacee e Cupressacee… sono solo le personalità più in vista di un ventaglio di pollini che presentano il conto a chi soffre di allergie primaverili. È la fioritura delle piante che rende questa la stagione dei raffreddori e, se gli starnuti colpiscono un po’ tutti, per chi è vittima di allergie non c’è via di scampo. Negli ultimi anni, inoltre, si è riscontrato un progressivo aumento della frequenza di casi di pollinosi, oltre all’aumento delle allergie da pollini cosiddetti “minori”, che in passato più raramente erano causa di disagi, rispetto ai pollini definiti invece “maggiori”.

I consigli che più frequentemente vengono impartiti per contrastare le allergie primaverili hanno come ingrediente segreto termini come “ridurre” la permanenza all’aperto, soprattutto nelle giornate secche e ventose o quando l’erba è stata tagliata di recente; “chiudere” le finestre verso sera quando la concentrazione dei pollini nell’aria è massima; “evitare” di programmare vacanze nelle zone montane, in cui la densità del polline è maggiore. Precauzioni fondamentali, certo, per chi vuole ovviare al problema, ma che hanno in comune la quint’essenza del divieto e del limite. Non è quello che vogliamo suggerirti noi oggi. Sicuramente dovrai tenere sotto mano il calendario della fioritura e imparare a riconoscere l’insorgere del principali sintomi; ma cosa ne dici di provare a trovare una soluzione al problema?

Curare le allergie primaverili con la fitoterapia

Il suggerimento fitoterapico contro le allergie primaverili prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie. Nel caso delle allergie, il rimedio assegnato è il Ribes Nigrum, che agisce come stimolante delle ghiandole surrenali nella produzione di cortisolo, un cortisone endogeno, cioè prodotto dal nostro corpo, che aiuta l’organismo a reagire alle infiammazioni.
La reazione generata aumenta la produzione di steroidi, normalmente secreti dalle nostre ghiandole per contrastare ogni tipo di stress o lesione, stimolare la conversione di proteine in energia, eliminare le infiammazioni e inibire temporaneamente l’azione del sistema immunitario che scatena le allergie.

Viene perciò impiegato per la sua potente proprietà antinfiammatoria e antistaminica, che agisce sia al livello cutaneo, che delle vie respiratorie. Il dosaggio è 30-50 gocce di GD, 2-3 volte al giorno.

Anche la Nigella Sativa (il Cumino Nero), definita anche “antistaminico vegetale”, possiede un’azione antistaminica contro le allergie primaverili in quanto inibisce gli spasmi bronchiali e le reazioni di tipo istaminico che producono vasodilatazione e infiammazione, svolgendo inoltre un’azione antalgica, diminuendo cioè la percezione del dolore. Alcuni studi americani attribuiscono alla Nigella Sativa anche la capacità di equilibrare il sistema immunitario. È indicata in tutte le manifestazioni allergiche e si usa in TM, 20-30 gocce 3 volte al giorno.

Curare le allergie primaverili con l’omeopatia

Il consiglio omeopatico contro l’allergia primaverile da polline è quello di utilizzare l’Allium Cepa, 5 CH granuli, 3 granuli da sciogliere sotto la lingua prima dei tre pasti. Scendendo più nel particolare, in caso di rinite abbondante, congiuntivite, prurito al palato e alle orecchie, un’utile rimedio è la Sabadilla 5 CH granuli, tre granuli tre volte al giorno. In caso di secrezioni dense e abbondanti, dalle narici e dalla gola, per il naso ostruito e tendenza a soffiarlo continuamente, usa l’Hydrastis 5 CH. Un valido consiglio è quello di associare a ogni rimedio l’Histaminum 5 CH, 3 granuli prima dei tre pasti.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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