Alla fine, ne rimarranno solo due. Hillary Clinton e Donald Trump hanno sbancato in Arizona e la lotta inizia ad assumere contorni sempre più chiari e definiti: alle elezioni generali si scontreranno probabilmente i due frontrunner.

Da un lato Hillary pare lanciata alla conquista della nomination, mentre dall’altro le cose non sono altrettanto semplici per Trump: Ted Cruz ha vinto in Utah e ha incassato l’appoggio di Jeb Bush. L’ex governatore della Florida lo ha scelto per “mettere fine alla volgarità introdotta da Trump nella campagna elettorale”.

Tuttavia, anche Cruz vacilla. Le sue ultime dichiarazioni sui musulmani, sui quali bisognerebbe a suo avviso inasprire i controlli dando mano libera alla polizia per evitare che si radicalizzino, ha innescato un’altra polemica in cui è intervenuto anche Barack Obama. “E’ una proposta sbagliata e antiamericana” ha dichiarato il presidente dall’Argentina. “Ho appena lasciato un paese che consente alla polizia questo tipo di sorveglianza – ha affermato Obama – L’idea che potremmo iniziare a prendere questa brutta china non ha assolutamente senso”.

Ma Cruz non molla: “Non devo chiedere scusa” dice il senatore del Texas, sommerso dalle critiche anche dall’associazione dei musulmani in America. L’appoggio di Bush sembra dare forza al candidato repubblicano, proiettato ora verso il 5 aprile, prossima tappa delle primarie repubblicane, in Wisconsin. Una tappa che potrebbe essere cruciale per Cruz nell’ambito della battaglia sua e del partito per fermare Trump.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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