Domenica 10 marzo 2024
 
Colore liturgico: rosa
 
La liturgia di questa quarta domenica quaresimale definita “Laetare” ci invita alla gioia in quanto Dio, con Cristo, ci chiama alla resurrezione e ci manifesta la sua straordinaria ricchezza di grazia.
 
San Tommaso d’Aquino ci ha lasciato un pensiero che porta ad una profonda riflessione: “L’Unigenito Figlio di Dio, che offrì sé stesso al Padre, perché rimanesse in noi un costante ricordo di così grande beneficio, lasciò ai suoi fedeli il suo corpo in cibo e il suo sangue come bevanda, sotto la specie del pane e del vino, O inapprezzabile e meraviglioso convito, che dà ai commensali salvezza e gioia senza fine.”
Dal Vangelo secondo Giovanni:
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
 
Buona domenica a tutti gli amici lettori.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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